Cronaca
Ondata di furti in chiesa nel torinese, monsignor Nosiglia chiede l’aiuto dei parrocchiani
È uno stillicidio ormai, una sequenza di furti riusciti o tentati che colpisce da mesi le chiese di tutto il torinese con disagi per tutte le comunità coinvolte.
A lanciare l’allarme è l’arcivescovo Cesare Nosiglia, preoccupato dal ritmo con cui si succedono queste azioni criminose:
Questa concentrazione in poco tempo ci fa temere – spiega monsignor Cesare Nosiglia – che qualcuno abbia preso di mira in particolare le chiese. È probabile che questi ladri pensino che le pissidi siano d’oro o d’argento: si illudono. Ma, le ostie consacrate sono sacre, rubarle è un sacrilegio grave. I furti sono stati messi a segno con modalità differenti. Certo, dove sono state prese anche le ostie si può pensare a una banda che voglia farne un uso sacrilego. A Torino sembra che siano sempre esistiti gruppi dediti a funzioni strane: bisogna evitare che possano appropriarsi facilmente delle ostie consacrate.
Da Natale ad oggi i ladri hanno rubato nelle chiese di Rebaudengo, Collegno, Grugliasco, portando via la pisside, con o senza ostie. Mercoledì scorso è stato sradicato dal muro l’intero tabernacolo alla Madonna di Pompei di via San Secondo 90, mentre alla Crocetta, nella chiesa della Beata Vergine delle Grazie, il parroco monsignor Guido Fiandino ha denunciato due tentativi di furto negli ultimi due mesi. Grandi e piccoli furti che coinvolgono anche i distributori di bevande o i cappotti dei parrocchiani, per contrastare i quali monsignor Nosiglia propone un rimedio vecchio stile:
Le chiese devono restare aperte, il Papa è il primo ad affermarlo. Si può immaginare che delle persone assicurino un’ora di presenza a turno. Accadeva già quando io ero bambino: le donne facevano a turno l’adorazione eucaristica. Insomma, questa ondata di furti deve diventare un problema dell’intera comunità.
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