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Al concorso per l’authority è già stato tutto deciso?

Gabriele Farina

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authority-trasportiIl concorso per l’Authority che si è svolto a Torino nel corso della settimana potrebbe avere un esito già definito. E’ quanto lascia intendere Lo Spiffero in un articolo in cui Shevek di Anaibur racconta la sua storia (decisamente frustrante) di concorsi pubblici e ipotizza quanto potrebbe accadere con i risultati di quest’ultimo esempio.

Lavoro in Consiglio regionale al settore sistemi informativi. Stamattina ho partecipato alla selezione per operativi della neonata Autorità di Regolazione dei Trasporti. È stata un’esperienza interessantissima anche se un po’ frustrante, come tante altre da quando sono nella P.A.. Il motivo? Mettetevi comodi, per meglio farvi comprendere sono costretto a partite un po’ da lontano, ma sarò breve, spero, così come spero di farvi fare due risate.

Fino a dodici anni fa lavoravo in un ente di formazione professionale, ho visto i colleghi che hanno preso servizio con me fare carriere interessanti, mentre personalmente sono sempre rimasto al palo. Stanco di questa situazione ho partecipato a un concorso in Consiglio nel 2001 e ho preso servizio nel 2002. L’allora dirigente del personale, mi ha telefonato a casa dicendomi: “è sicuro di voler venire a lavorare qui? Il suo curriculum è di tutto rispetto; comunque non si preoccupi se il suo è un concorso per diplomati, qui si fanno concorsi interni e il suo titolo di studio (laurea) verrà riconosciuto entro qualche anno”. Era così convinto di quello che diceva, che nella mia scheda matricolare sono comparsi fin da subito il mio diploma e la mia laurea.

Passo ora all’elenco delle frustrazioni. Anno 2005: fine legislatura e “concorsone” per il personale dei gruppi. Cento posti a disposizione per cento partecipanti e cento assunti. E allora, direte voi? Le persone eccezionali (consiglieri regionali) si circondano di collaboratori eccezionali. Un unico neo, a mio parere, il seguente: sono entrati in Consiglio personaggi che lavoravano nei gruppi consiliari da meno di sei mesi ed avendo uno straccio di laurea breve hanno immediatamente ottenuto la categoria D. Lo so, sono invidioso, ho una laurea magistrale perché sono più vecchio e non sono speciale dato che nessun consigliere mi ha mai minimamente filato. Anno 2007: nuovo concorso; finalmente potrò partecipare; come sarebbe a dire che possono partecipare solo coloro che hanno cinque anni di servizio al 30 giugno del 2002? Ma se il bando è di dicembre! Perché è retroattivo? Perché solo un partecipante su cinque passerà? Conclusione: tutti coloro che hanno partecipato e sono risultati idonei sono passati di categoria. Applausi! Anno 2010: concorso PUBBLICO ad un posto. Va bene ci provo. Ho fatto i conti senza l’oste, mi sono classificato terzo. Che peccato, il posto disponibile era uno solo e uno è restato. Apertura della graduatoria? Ma non scherziamo!

Anno 2014: Finalmente! L’AUTORITÀ per la REGOLAZIONE dei TRASPORTI cerca personale in comando dalla Pubblica Amministrazione. Ho partecipato insieme ad alcuni colleghi; abbiamo dovuto fare un test (del quale nessuno conosceva prima il contenuto) invece di fare il colloquio previsto inizialmente, perché le domande di partecipazione erano talmente tante, che è stata necessaria una preselezione? Indovinate chi è l’unico risultato idoneo? La ex segretaria dell’ex direttore della Direzione Personale del Consiglio regionale, la quale, per inciso, da qualche mese lavora in distacco all’ART. Cosa dicevo prima? Le persone eccezionali si circondano di collaboratori eccezionali! Non servono un diploma o una laurea; come diceva mia nonna: val più la pratica della grammatica!

Non è finita. Mentre sto scrivendo sono in corso le selezioni per funzionari e dirigenti. Vedo, prevedo e stravedo, che risulteranno idonei: 1) Il direttore della Direzione Personale del Consiglio regionale che ha preso il posto dell’ex direttore di cui sopra. Lo stesso che tempo fa mi ha detto: “sei stato vittima di una serie di circostanze sfortunate”. 2)La vincitrice del concorso del 2010 (vedi sopra) Ma perché non vogliono più lavorare in Consiglio? Che sbadato, l’Autorità paga molto meglio i suoi dipendenti. A questo punto mi vedo costretto a pensare che lavorare per l’AUTORITÀ sia un vero “MUST” per persone eccezionali, non per individui con una carriera fallimentare come la mia. Preferisco evitare ulteriori commenti; come si dice nei vecchi testi di matematica, lascio che il lettore diligente tragga le sue personali conclusioni.

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