Cronaca
Le motivazioni della sentenza Minotauro: dimostrato uno stretto rapporto fra ‘ndrangheta e politica
Le oltre 400 pagine di motivazioni della sentenza del processo Minotauro all’ ‘Ndrangheta in Piemonte, concluso con 36 condanne e 37 assoluzioni parlano chiaro: “È emersa la presenza sul territorio piemontese di una struttura criminale di stampo mafioso, costituita non semplicemente da una serie di soggetti che qui si sono associati e qui hanno iniziato a delinquere, ma per contro da persone che hanno importato tipologie di reati, linguaggi, riti e doti tipici della terra di origine della ‘ndrangheta ed operato secondo le sue tradizioni, mantenendo legami stabili con organismi di vertice della ‘ndrangheta calabrese. La ‘Ndrangheta non può più ritenersi solo un insieme di localì o cosche, ma deve essere considerata struttura unitaria di cui queste sono articolazioni territoriali. L’organizzazione mafiosa pur nella persistente autonomia territoriale, concilia il centralismo delle regole organizzative e dei rituali con il decentramento operativo. Secondo i giudici, siffatta trasformazione nella dimostra che l’associazione si è adeguata al mutato contesto sociale, anche in relazione ai territori di espansione, riuscendo a coniugare il rispetto delle ataviche tradizioni e regole con le nuove realtà economico finanziarie”.
In particolare Nevio Coral, sindaco di Leinì tra il 1994 e il 2005, avrebbe sfruttato l’appoggio delle organizzazioni calabresi per far eleggere la nuora, Caterina Ferrero, eletta poi assessore alla Sanità della Regione Piemonte. Questo emerge dalle motivazioni dei giudici della quinta sezione penale del Tribunale di Torino sulla sentenza Minotauro con cui Coral era stato condannato a 10 anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa: “le operazioni di intercettazioni permettevano di far emergere l’attività svolta dall’imputato affinchè la stessa fosse eletta. Nevio Coral ha, ancora una volta chiesto ed ottenuto l’appoggio elettorale di personaggi appartenenti a famiglie notoriamente mafiose, promettendo qualcosa in cambio, senza poi tener fede agli impegni assunti. Secondo l’accusa Coral aveva rapporti con gli esponenti della ‘ndrangheta sul territorio di natura economica e politica e secondo i giudici “.
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