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I risultati di una ricerca: i media tradizionali leggono il fenomeno NoTav come un problema di legalità e come una protesta di cittadini

Redazione Quotidiano Piemontese

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no tavMartedì 18 febbraio saranno presentate a Torino le ricerche su Tav e informazione che hanno lavorato sull’analisi della rappresentazione mediatica della Tav che hanno analizzato in maniera scientifica come è stato presentato il fenomeno sociale e economico della TAV in Valle Susa. E’ una ricerca ponderosa e ricca di spunti che potete leggere in questo articolo. Vi anticipiamo una parte delle conclusioni.

Dal confronto dell’andamento delle curve si può notare se le diverse testate hanno pubblicato le notizie negli stessi giorni e quindi presumibilmente partendo dagli stessi eventi a cui hanno deciso di dare più o meno rilievo. L’omogeneità complessiva dei media dipende in parte dall’uso generalizzato dei servizi di agenzia e dai reciproci condizionamenti tra i vari mezzi di comunicazione nella selezione delle notizie. Il tema decisamente più presente per almeno due testate su tre, sia l’ordine pubblico. Il tema della protesta viene inquadrato principalmente come un problema di ordine pubblico: l’enfasi sui cortei, i disordini, gli scontri con la polizia e le violenze indica una lettura tendenzialmente monodimensionale della mobilitazione – appiattita sulla dimensione della legalità –, che mette in ombra il disagio e le motivazioni reali alla base della protesta dei cittadini della Val di Susa. L’opposizione alla TAV appare così ridefinita in termini di devianza/sicurezza sociale: la presenza dell’area dell’antagonismo sociale accanto al movimento no-TAV riceve, infatti, una notevole sovraesposizione.

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