Economia
Parte da Torino la marcia virtuale dei 40 mila: #ripresaeimpresa – video
C’era tutta la classe dirigente di Confindustria alla riunione straordinaria sulla situazione economica organizzata dalla presidente dell’Unione Industriale di Torino Licia Mattioli dal titolo Senza impresa non c’è ripresa. Per il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi con un augurio: “Dateci un paese normale e vi faremo vedere di cosa saremo capaci. Questa manifestazione non è contro un governo o a favore di un altro governo che può venire. E’ una protesta contro una cultura antindustriale che ormai da qualche decennio è diventata prevalente”. La leader degli industriali torinesi Licia Mattioli ha lanciato una versione digitale della marcia dei 40 mila ideata da Marco Testa del gruppo Armando Testa e da Reply con lo slogan “Amo l’Italia ma non basta”, che partirà dal sito internet www.ripresaeimpresa.it. Ogni imprenditore potrà realizzare un video di 30 secondi e inserirlo sul sito, per raccontare cosa non va in Italia e dare una scossa, non distruttiva come quella dei forconi, ma con amore. Al termine della raccolta di tutti i contributi si realizzerà un documento di denuncia da presentare al governo.
Le priorità e le proposte del manifesto della marcia virtuale dei 40 mila
Pubblica Amministrazione
- Pagare tutti gli arretrati della Pubblica Amministrazione e rispettare le Direttive UE sui pagamenti (60 giorni)
- Semplificare e razionalizzare le procedure burocratiche a tutti livelli (centrale e enti locali)
- Rendere più efficiente l’architettura istituzionale e snellire l’apparato amministrativo
- Dare concreta attuazione al principio di libertà di iniziativa economica, assicurando anzitutto la certezza del diritto
Mercato del lavoro
- Le assunzioni siano di norma a tempo indeterminato (poche eccezioni: apprendistato, lavoro interinale e tempo determinato su casi specifici)
- Per le risoluzioni del rapporto di lavoro, si riconosca un’indennità proporzionale dalla durata del rapporto stesso e il reintegro solo in caso di licenziamenti discriminatori
- Definire e applicare politiche attive per chi cerca lavoro e per chi lo perde, con esclusione del sostegno al reddito per chi respinge le proposte
- Estendere anche ai dipendenti della P.A. le regole di diritto privato
- Ridurre il cuneo fiscale e i costi produttivi
- Eliminazione progressiva (entro il 2020) del costo del lavoro dalla base imponibile IRAP
- Potenziare e rendere strutturale la detassazione e la decontribuzione del salario di produttività
- Razionalizzare le festività (spostandole o remunerandole), recuperando alla produttività almeno l’equivalente di una settimana lavorativa
- Ridurre le componenti para fiscali delle bollette energetiche per le imprese manifatturiere del 45%, per ottenere una diminuzione di almeno il 12 % del costo dell’energia
- Rilanciare gli investimenti e l’export
- Introdurre un credito d’imposta di almeno il 30% sugli investimenti in ricerca e sviluppo, in linea con gli altri paesi competitori
- Consentire la riduzione dei tempi di ammortamento dei beni ad alto contenuto tecnologico
- Introdurre incentivi agli investimenti produttivi, semplici nelle procedure e con certezza sui tempi
- Accelerare l’accordo di libero scambio Europa-Stati Uniti, agendo a livello europeo
Credito
- Le risorse messe a disposizione delle banche italiane dalla BCE devono essere utilizzate per assicurare adeguati livelli di credito alle imprese
- Allineare i costi dei servizi e dell’intermediazione bancaria a quelli europei
Coperture finanziarie
- Tagliare del 2% all’anno per 5 anni la spesa pubblica corrente (circa 15 miliardi di euro/anno)
- Rendere effettivo l’obbligo per gli enti territoriali di ricorrere alle convenzioni CONSIP per tutti gli acquisti di beni e servizi. Introdurre in modo diffuso i costi standard su tutto il territorio nazionale
- Riordinare gli incentivi alle imprese, pari in totale a circa 30 miliardi, di cui meno di tre sono destinate al settore industriale.
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