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Cultura

B.A.R.L.U.I.G.I. chiude e si allarga a tutto il quartiere Barriera di Milano a Torino

Redazione Quotidiano Piemontese

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bar-luigiIl 31 gennaio sarà una serata particolare per quelli che pensano davvero che la città della Mole èsiauna città accogliente e diversa. Chiude i battenti B.A.R.L.U.I.G.I. acronimo di Base Aerospaziale Ricercatori di Luoghi di Utopie Indipendenti e Geometrie Ignote, luogo di culto intellettuale ed artistico in Via Brandizzo, 31 nel quartiere Barriera di Milano a Torino.  Il Bar Luigi, prima, era un bar come gli altri poi è stato trasformato da Alessandro Bulgini in una vera galleria d’arte, aperta a tutti, un centro culturale pulsante in un quartiere che non è stato intaccato dalla Torino champagne di questi ultimi anni. Ma ora Luigi D’Agnese il proprietario si è arreso per la troppa delinquenza dopo l’ultimo furto con scasso della saracinesca, e spaccata della vetrina.

Ma ora l’esperienza si estenderà a tutto il quartiere Barriera di Milano

Un fatto di divisioni nette, che spezzano la città in quadranti impermeabili, saturando benessere e sofferenza in maniera disomogenea: “Ci sono barriere invisibili, ma ci sono. Quando ci spostiamo a 7 minuti di tram verso il centro, ci sembra di andare in vacanza”. La periferia vista del centro: un mondo a parte. I controlli? Le forze dell’ordine? I piani di sviluppo e le misure amministrative? Niente di nuovo: il destino delle metropoli è opaco, intricato, disperante.
Eppure – o proprio per questo – Bulgini ha scelto Barriera di Milano. Il senso che cercava era là, sotto casa, lungo la strada conosciuta. “Non mi interessa stare lì dove accadono le cose istituzionali, in quei luoghi considerati il centro delle tutele. Le ferite qui sono ancora ben aperte e da qui puoi sentirti parte del sentire comune. Altrove il clima è ovattato e sordo. Sperare che l’arte accolga in qualche maniera, che rifletta, che assomigli, che diventi carne: questo è quello che mi torna come necessità prima”.
L’avventura torinese di B.A.R.L.U.I.G.I., allora, finisce qui, con un una saracinesca sfasciata e l’ennesimo sgarbo subito? No, se è vero che Bulgini è un tipo testardo, appassionato, nemico della noia. “Il signor Luigi si trasferirà in un quartiere più adeguato alle sue esigenze di sopravvivenza, io invece rimarrò qui. E incomincerò a dichiarare tutto il quartiere di Barriera B.A.R.L.U.I.G.I. Ho intenzione di uscire allo scoperto: ho già un progetto in programma per febbraio. Perché un posto più interessante, in questo momento storico, non c’è”. Vecchie emergenze, per futuri incantesimi. Disegnando utopie indipendenti e geometrie ignote, a misura di quartiere.

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