Cittadini
Dopo il lancio di FCA in rete si scatena l’ironia su logo e brand: tutti pazzi per la F.CA
Era uscito da pochi minuti l’acronimo e il logo di Fiat Chrysler Mobile che in rete si sono scatenate la parodie divertite sul fatto che il nome ricordi nella dizione italiana un concetto piuttosto lontano dal mondo automobilistico e finanziario, ma di cui si discute spesso ed animosamente.
Sta’ a vedere che a furia di viaggiare tra Detroit e Torino, Sergio Marchionne si è dimenticato dell’italiano medio. Che ama i giochi di parole – meglio ancora se un po’ triviali – e che di fronte al nuovo nome del gruppo Fiat-Chrysler (FCA), non può che leggerci uno scontatissimo “Fica”. Su Twitter e Facebook proliferano le prese in giro: c’è chi sostiene che il prossimo modello di autovettura dovrebbe chiamarsi Frgna o Ptonza a seconda della collocazione geografica. E chi invece si chiede se la sede di Amsterdam, con un nome così, non sarà per caso nel quartiere a luci rosse.
Un autogoal o un’operazione simpatia? Per il momento propendiamo per la prima ipotesi. Cercando di ricomporci, infatti, sembra ormai – ancor prima che per natura fiscale e di sede legale – che lo scollamento tra la Fiat (ci ostiniamo a chiamarla così) e l’Italia sia ormai totale. Tanto che nessuno si è posto il problema di come un nome così sarebbe stato inteso dagli italiani. Sarebbe stato frainteso, storpiato, sbeffeggiato. E la fatica di Marchionne per realizzare la fusione con Chrysler avrebbe avuto un’eco assai meno “eroica”.
Ora, in attesa di capire quale sarà la presenza del Lingotto in Italia, non resta che prenderla sul ridere. D’altronde lo diceva anche Flaiano: la situazione è grave ma non è seria.
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