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#Iorinuncio Davide Bono: il Movimento 5 Stelle rinuncia al vitalizio e all’indennità di fine mandato in Regione Piemonte

Redazione Quotidiano Piemontese

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davide-bonoIl Movimento 5 Stelle rifiuterà il vitalizio e l’indennità di fine mandato  spettante ai consiglieri regionali in  Piemonte . Lo ha annunciato  il capogruppo Davide Bono che a sua volta chiede a tutti i colleghi consiglieri di fare altrettanto. Se ciò avvenisse, la Regione Piemonte risparmierebbe circa 65 milioni nell’arco del prossimo ventennio:

La riduzione dei costi della politica è da sempre uno dei capisaldi del MoVimento 5 Stelle, sia perchè crea un vantaggio immediato e tangibile per le martoriate casse pubbliche, sia perchè è in linea con un principio di giustizia ed equità redistributiva, sempre più necessaria in un Paese in piena crisi economica.

Non c’è bisogno di una legge per rinunciare ai rimborsi elettorali: il M5S già lo fa (0,8 milioni a livello regionale, 42 a livello nazionale). Non c’è bisogno di una legge (tanto meno costituzionale) per ridurre gli stipendi dei Consiglieri e Parlamentari: il M5S già lo fa, portandoli a 2500 €.
Non c’è bisogno di una legge per ridurre gli assegni vitalizi: il M5S vi rinuncia. Ho quindi mandato una lettera al Consiglio Regionale rifiutando l’assegno vitalizio, l’indennità di fine mandato e chiedendo di lasciare alla Regione i contributi versati in questi 4 anni, pari a circa 90.000 euro.

La legge 24/2001 prevede infatti una contribuzione del 25% (20% per il vitalizio, 5 % per l’indennità di fine mandato) sull’indennità del Consigliere (10.000 euro mensili a inizio legislatura, 9.000 dopo un anno, 6.600 adesso). Il vitalizio viene erogato, a partire da 65 anni di età, dopo solo 5 anni di legislatura, per un importo pari a 3.000 euro mensili lordi, che arrivano a 8.000 dopo 20 anni da Consigliere. Nel caso di scioglimento anticipato, i Consiglieri devono versare contributi volontari fino al raggiungimento dei 5 anni.

L’indennità di fine mandato è pari a una mensilità moltiplicata per gli anni di mandato. Non si eroga nel caso, come quello attuale, di annullamento degli eletti.  Nel caso di rinuncia al vitalizio, di rinuncia o annullamento dell’indennità di fine mandato  si ha diritto alla restituzione dei contributi versati.

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