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Condannato spacciatore di Moncalvo. La cittadina astigiana era il polo d’attrazione di traffici di droga

Redazione Quotidiano Piemontese

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 Moncalvo, fra i principali paesi del Monferrato, protagonista di una rete di spaccio di droga tra le più imponenti degli ultimi tempi. Proprio nella cittadina astigiana si riversavano carichi di cocaina da Terragona, in Spagna, tramite traffici di un gruppo di criminali albanesi, tutti con precedenti penali gravi. Moncalvo è stata scelta come base perché residenza del presunto capo della banda, Ermal Nonaj di 35 anni, una sorta di promotore degli affari illeciti. L’uomo, già nel 2010, era stato arrestato e poi scarcerato, ora è di nuovo in manette, o meglio in carcere, condannato a 8 anni di detenzione e 50mila euro di multa. Uno dei suoi complici, Dorin Hodo, 29 anni, anche lui albanese ma residente in Spagna come contatto locale per i traffici è stato condannato a 6 anni di carcere e 42mila euro di multa. Le prime indagini sono state avviate nel 2010 tenendo d’occhio, soprattutto la zona frontaliera ligure di Ventimiglia per monitorare il passaggio dei carichi di droga e bloccarli. Uno di questi carichi era stato individuato nelle intercapedini di una Fiat Punto, guidata da un dj italo-inglese di nome Antonio Manuele che fungeva da corriere della droga e che per quello stesso trasporto aveva patteggiato una condanna al tribunale di Sanremo.

Proscioglimento, invece per un altro albanese del gruppo, Florenc Hoxha. In passato Nonaj, dopo la liberazione dal carcere nel 2011 era tornato in patria dove aveva cambiato nome, nella speranza di non essere più rintracciato dalla polizia italiana. Rientrato a Moncalvo con un nuovo passaporto, questo era intestato a Marvi Nonaj. Le nuove generalità, però non lo hanno sottratto alla giustizia sebbene, in questo caso, accusato di falso in tribunale, sia stato assolto subito dopo perché tale reato in Albania non sussiste, visto che cambiare il proprio nome è legale.

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