Cultura
Sfiggy invasion a Torino per trasformare il Quarto Stato in Quinto Stato
Appuntamento sabato 1 e domenica 2 febbraio in corso Lione proprio davanti all’Igloo di Merz. In quel week end troverete Sfiggy e il Quarto Stato. O meglio troverete una Sfiggy Invasion che darà vita al Quinto Stato. Verrà infatti realizzato su un muro la famosa opera di Pellizza da Volpedo, che però verrà invasa da una schiera di Sfiggy che così, dopo aver accoltellato Hello Kitty, inseguito con un’accetta Pikachu e minacciato gli omini di Keith Haring sono ora pronti a sbarcare a Torino. Si tratta di un’azione per introdurre la mostra di Alessio Bolognesi in collaborazione con Murarte in programma dal 31 gennaio al 1° marzo alla galleria Square23, in via San Massimo 45 a Torino e dedicata proprio al cinico personaggio dell’artista.
Ma chi è Sfiggy? È un esserino tutto bianco, piuttosto sfigato e all’apparenza innocuo, ma divertente ed ironico. Sfiggy è il personaggio alter-ego creato da ALESSIO BOLOGNESI, ha una sua storia e una propria personalità che integra e completa quella del suo ideatore. La sua vita è fatta di momenti felici e tristi, di successi e di difficoltà, di salute e di infortuni, di risate e di pianti. Le sue avventure sono ritratte in dipinti su tela dal carattere pop, ma con una forte componente derivante dalla street art e dal fumetto.
In mostra da Square23 le sue vicende – quelle passate e quelle presenti – illustrate su carta antica, accanto a tele neopop e ad una installazione a muro, che ricorda Mondrian e i videogame degli anni ’80, in cui Sfiggy deve muoversi tra mille difficoltà per aggiungere una meta…qualunque essa sia.
Le vicende di Sfiggy e quelle di Alessio Bolognesi diventano indistinguibili e si fondono a quelle della nostra società che, un po’ rattoppata, cerca in continuazione di andare avanti. Nel “Quarto Stato” Pellizza da Volpedo ha rappresentato lo sciopero dei lavoratori simboleggiando non solo la protesta sociale, ma anche l’affermazione di una nuova classe, il proletariato, che diventa consapevole dei propri diritti nei confronti della società industriale. Nel “Quinto Stato” Alessio Bolognesi raffigura quella stessa società, oltre un secolo dopo, che tali diritti li sta perdendo; una società rappresentata da tanti Sfiggy cuciti e rappezzati che, però, non rinunciano ad avanzare a testa alta, verso il futuro.
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