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Alessandria

Gemellini prematuri di Domodossola, per la Regione la colpa è del Tar

Gabriele Farina

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palazzo-giunta-regioneLa Regione Piemonte ha concluso l’indagine interna sul caso della donna di Domodossola costretta ad un viaggio di sette ore fino ad Alessandria prima di poter dare alla luce i suoi due gemellini prematuri, uno dei quali non è sopravvissuto. Nel comunicato della Regione si legge che è stato appurato come sia stato perso del tempo trasportando la donna prima a Domodossola. Pare però di capire che la colpa del tempo perso sia da attribuire al Tar, che ha mantenuto aperto il punto nascite con un provvedimento di sospensiva dell’ordinanza con cui la Regione lo aveva invece chiuso. Questo il comunicato integrale:

Dall’indagine interna avviata dalla Regione sul caso della gravidanza estrema prematura di due gemelli di una donna ossolana, risulta che la paziente è stata trasportata all’ospedale di Domodossola perdendo del tempo, perché in base al protocollo operativo del 118 doveva essere portata presso l’ospedale più vicino dove fosse presente un ginecologo. Invece, è stata portata a Domodossola perché il punto nascite, chiuso con una delibera della Giunta regionale del marzo 2013, era stato mantenuto aperto dal provvedimento di sospensiva del Tar del Piemonte del 13 giugno.

La Regione fa inoltre notare che questa sospensiva ha dispiegato i suoi effetti per molti mesi, perché il Tar ha fissato soltanto recentemente l’udienza di merito, che successivamente si è risolta dando ragione all’ente, e che tra l’udienza di merito, fissata per il 27 novembre scorso, il deposito e la notifica della sentenza sono passati ulteriori 54 giorni. A questo proposito, la Regione ha calcolato che l’instaurazione del procedimento, il pronunciamento di sospensiva poi smentito nel merito, la durata del giudizio amministrativo hanno procurato al servizio sanitario piemontese un maggior costo di circa 400.000 euro.

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