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Demolite le baracche del campo Rom di Lungo Stura Lazio

Gabriele Farina

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Campo-RomNella mattinata di lunedì 20 gennaio è cominciata l’operazione di demolizione delle prime baracche al campo Rom di lungo stura Lazio a Torino. La demolizione era stata decisa da tempo e questa mattina è diventata effettiva. Sul posto sono presenti polizia locale, croce rossa e le associazioni che partecipano al progetto. Le baracche verranno smontate, quindi i materiali che le compongono vengono resi inutilizzabili e rimossi. All’operazione stanno partecipando le stesse famiglie di nomadi che hano preso aprte al progetto. Si tratta di famiglie che hanno già un lavoro ma non una casa e per il momento sono state accompagnate in una residenza sociale collettiva, dove risiederanno in vista dell’assegnazione di un alloggio. L’obiettivo è lo smantellamento completo del campo di lungo Stura Lazio dove oggi vivono più di mille persone. Per circa 800 di loro è previsto il rimpatrio assistito volontario oppure la possibilità di una collocazione nuova (con varie soluzioni possibili) grazie ai 3,6 milioni messi a disposizione dal governo per l’emergenza nomadi.

Segnala il Comune di Torino che

Per i nomadi che hanno lasciato oggi l’insediamento spontaneo sulle sponde del torrente Stura per spostarsi temporaneamente in strutture di accoglienza del privato sociale (per il periodo di permamenenza le famiglie pagheranno canone d’affitto e altre spese come luce e gas), si tratta della prima tappa di un percorso da realizzare con i progetti finanziati con fondi messi a disposizione dal Ministero dell’Interno e vincolati ad affrontare i problemi legati agli insediamenti nomadi in città.

I capifamiglia dei nuclei che accettano di entrare in percorsi di accompagnamento e inclusione devono firmare un patto (Patto di emersione) che, tra gli impegni da assumere, prevede di mandare a scuola i propri figli, di seguire corsi di italiano, di prestare attenzione alle cure sanitarie per tutta la famiglia e di rispettare le leggi.

Entro il mese di giugno, come previsto dal cronoprogramma del progetto per il campo di Lungo Stura Lazio, saranno 320 le persone che – attraverso il trasferimento in strutture residenziali cittadine, rimpatri volontari o altre soluzioni, come microinsediamenti nella regione o accoglienza nell’ex dormitorio di via Traves – lasceranno l’insediamento. Si prevede di completare le operazioni, come detto, entro la fine dell’anno. 

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