Cittadini
A Torino il lavoro si cerca in chiesa dove un prete ha creato un “ufficio collocamento”
Si dice che la crisi aguzzi l’ingegno e, a quanto pare è vero, almeno per un prete di Torino che ha aperto un ufficio collocamento nella sua chiesa. Si tratta di padre Ezio Stermieri, 67 anni, parroco alla Santissima Annunziata in via Po. Qui, tra sculture barocche del Seicento, santi e iconografie, oltre a prestare attenzione alla propria anima, si cerca lavoro. All’ingresso, superato il portone, ben in vista, c’è una locandina con offerte e ricerche di impieghi. Tutto è organizzato con precisione. Da un lato carta e penna per segnare le informazioni di interesse, dall’altro l’acquasantiera. Insomma, tra una preghiera e l’altra, si sbarca il lunario. I “clienti” di don Ezio spaziano da italiani a stranieri, da neo laureati a operai di pluriennale esperienza, donne, uomini. Tutti possono apporre i loro annunci e cercare qualcosa di interessante. Il prete commenta, con semplicità, che laddove c’è bisogno, si deve tendere una mano e, così la chiesa diventa anche un luogo di interazione tra potenziali datori di lavoro e disoccupati. L’emergenza povertà e occupazione va arginata con quello che si può offrire e il parroco offre gli spazi del luogo di culto. A Torino la disoccupazione giovanile tocca punte pericolose, oltre il 35% e il passaparola tra parrocchiani aiuta. Non è il primo gesto di solidarietà e integrazione che caratterizza questa chiesa. La crisi allontana le persone, le isola proprio come avrebbero potuto essere isolati, in passato, gli immigrati dal Sud Italia, giunti in Piemonte, accolti dall’allora parroco che espose una bella statua di San Gennaro nella sua chiesa, in modo da far sentire i meridionali a casa propria. La statua è ancora al suo posto.
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