Cittadini
Tagli alla cultura, il Parco di Arte Vivente di Torino rischia la chiusura
Non è un buon inizio d’anno per la cultura torinese. Dopo l’annuncio della chiusura (temporanea) del Castello del Borgo Medievale sul Po, che ha suscitato un mare di polemiche, tocca ora al Pav (Parco di Arte Vivente) sollevare un nuovo caso ed annunciare il serio rischio di chiusura. Enrico Bonanate, presidente del museo all’aria aperta che unisce arte contemporanea e ambiente, realizza corsi per le scuole e nell’ultimo anno ha raccolto oltre 70 mila visitatori, lancia l’allarme. La Regione ha confermato il finanziamento per il 2014, il Comune invece no. Inoltre la convenzione che regolava i rapporti tra il Pav ed il comune è scaduta ad ottobre, è stata rinnovata per due mesi ed ora è nuovamente scaduta. se non si troverà una soluzione al Pav non rimarrà che la chiusura. I cancelli di via Giordano Bruno tuttavia non potranno chiudere da un giorno all’altro, anche perchè fino all’inizio dell’estate ci sono già otto mila prenotazioni delle scolaresche. A rischio ci sono naturalmente anche i posti di lavoro dei 7 dipendenti (erano 14 solo pochi anni fa). E dire che Le Monde ha appena indicato il Pav come esempio di cosa significhi reinventare il modo di fare arte contemporanea nell’Italia della crisi e dei tagli alla cultura e Torino come città che riesce a far sopravvivere la cultura anche in tempo di crisi.
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