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Economia

Dopo l’acquisizione di Chrysler Fiat vola in borsa + 16.4%, ma in un anno il mercato italiano dell’auto ha perso il 7,1%

Redazione Quotidiano Piemontese

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fiat-logoLa Borsa italiana ha  promosso l’accordo di Fiat con il fondo Veba per scalare al 100% di Chrysler: il titolo della casa automobilistica torinese è salito del 16,4% in Borsa  arrivando alla fine a 6,92 euro con scambi pari al 6,4% del capitale. In salita anche Exor, cresciuta del 4,4% a 30,2 euro. John Elkann, presidente di Fiat e Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat e presidente e amministratore delegato di Chrysler, hanno scritto una lettera ai dipendenti

Cari Colleghi, l’emozione con cui vi scriviamo questa lettera è quella di chi negli ultimi quattro anni e mezzo ha lavorato per coltivare un grande sogno di integrazione industriale e culturale e oggi lo vede realizzato. E’ la stessa emozione che accomuna trecentomila persone nel mondo, protagoniste di questa giornata storica per la Fiat e per la Chrysler. Dopo una lunga trattativa, abbiamo raggiunto un accordo con Veba che ci permette, attraverso l’acquisizione della totalità delle azioni Chrysler da parte di Fiat, di realizzare, anche dal punto di vista finanziario e tecnico, l’unione tra le due società. Si tratta di un’unione che nei fatti è già una realtà straordinaria.

Continuano i messaggi di politici e rappresentanti del mondo del lavoro dopo l’accordo.

Per il sindaco di Torino, Piero Fassino: “Si attendono positive conseguenze anche per l’Italia e per Torino. L’acquisizione del cento per cento è un passaggio fondamentale per l’integrazione totale tra i due gruppi, passaggio su cui si è concentrato il lavoro dei vertici del Lingotto negli ultimi sei mesi. Una buona notizia che consolida definitivamente l’integrazione Fiat-Chrisler rafforzando il suo ruolo di player globale. Una scelta strategica da cui ci attendiamo positive conseguenze anche per l’italia e per Torino”,

Il vice presidente della Regione Piemonte Gilberto Pichetto Fratin parla di “successo dell’impresa italiana e di un management italo-americano o italo-svizzero-americano. Anche le industrie italiane possono fare acquisizioni di peso nel mondo. Un prestigio non solo per Fiat, ma per tutta l’Italia. Non voglio fare il provinciale, ma spero che questa operazione possa rafforzare Torino. Ora non ci sono più problemi o incognite da superare per quanto riguarda gli investimenti italiani, a partire da Mirafiori. Credo che l’anno possa iniziare nel migliore dei modi”.

Claudia Porchietto, assessore al Lavoro della Regione Piemonte: “Questo è un segnale di forte rafforzamento,  Fiat è un gruppo italiano che ha acquisito un gruppo statunitense. E spero che sia così, senza spostamento di un unico baricentro verso Detroit. Voglio leggere l’operazione in questi termini, come la nascita di un grande gruppo con più poli forti. Ora vedremo quali saranno le prospettive su Mirafiori e gli impegni sul Piemonte che si potranno generare da questa acquisizione, anche come ricadute sull’indotto”.

La presidente dell’Unione Industriale di Torino , Licia Mattioli sottolinea: ”Per l’industria torinese e italiana si tratta di un grande segnale positivo, che speriamo aiuti a migliore le prospettive economiche del 2014, finora incerte. La nascita del nuovo gruppo globale crea le condizioni per il consolidamento non solo dell’industria automobilistica in Italia, ma di tutto il sistema manifatturiero. Tutti gli imprenditori di Torino   vedono nella nascita del nuovo gruppo globale Fiat-Chrysler, il settimo del settore a livello mondiale, una grande opportunità di crescita che proietta nella storia la nostra industria”.

Secondo Giovanna Ventura e Domenico Lo Bianco, segretari piemontese e torinese della Cisl: “L’acquisizione di Chrysler da parte di Fiat è un’ottima notizia per i lavoratori italiani e piemontesi del gruppo e anche per chi, in questi anni, ha accettato la sfida dell’ad Marchionne. Ora ci aspettiamo dal governo italiano un atteggiamento diverso rispetto al passato che, oltre a rilanciare i consumi interni con adeguate politiche fiscali, sostenga lo sviluppo industriale e la competitività del nostro settore automobilistico”.

Per Federico Bellono, segretario generale della Fiom di Torino: “L’operazione Veba-Chrysler non è una sorpresa, nel senso che era prevista anche se non nei dettagli. Tanto che nei mesi scorsi si era detto che la Fiat si manteneva piuttosto ‘abbottonata’ sull’Italia e sugli investimenti nel nostro Paese, proprio in attesa della definizione dell’accordo americano e degli impegni che questo avrebbe comportato. Ora che questo accordo c’è, auspichiamo che la Fiat chiarisca al più presto le sue intenzioni sui siti italiani, in particolare su Mirafiori e Cassino”

Dalla Borsa arrivano buone notizie per Fiat, mail mercato è ancora al palo, nel 2013 le immatricolazioni sono scese del 7,1%. Il punto della situazione in una nota dell’azienda:

Segno negativo per il mercato dell’auto italiano anche nel 2013: le immatricolazioni sono in calo del 7,1 per cento. Quasi 374 mila le registrazioni del Gruppo Fiat, con una quota del 28,7 per cento. In lieve aumento (+0,4 punti percentuali) la quota di Fiat al 21,4 per cento. Sono del Gruppo Fiat le 5 vetture più vendute dell’anno: nell’ordine Panda, Punto, Ypsilon, 500 e 500L

Nel 2013 sono state immatricolate in Italia quasi 1 milione 304 mila vetture, il 7,1 per cento in meno rispetto al 2012, quando le registrazioni erano state 1 milione 403 mila.  Nell’anno il Gruppo Fiat ha immatricolato quasi 374 mila auto, il 9,95 per cento in meno rispetto al 2012, per una quota del 28,7 per cento, in calo di 0,9 punti percentuali. In dicembre il mercato – con 88.700 immatricolazioni – cresce del 1,4 per cento, mentre il Gruppo Fiat con quasi 25 mila registrazioni (-2,6 per cento rispetto allo stesso mese del 2012) ottiene una quota del 28% per cento, in calo di 1,1 punti percentuali. Il Gruppo Fiat consegue una quota sul segmento retail (quello a maggiore redditività) seconda solo a quella di gennaio e in costante miglioramento da 6 mesi.

Nel 2013 il marchio Fiat ha immatricolato oltre 273 mila vetture, con la quota che si attesta al 21,4 per cento, 0,4 punti percentuali in più rispetto a tutto il 2012. In dicembre le registrazioni del marchio sono oltre 18 mila (sostanzialmente le stesse dell’anno precedente) e la quota è del 20,3 per cento rispetto al 20,8 per cento dello stesso mese del 2012.

 

 

 

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