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Torino: Consiglio comunale approva la residenza per profughi. Il centro-destra si incatena in aula

Redazione Quotidiano Piemontese

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A Torino, i rifugiati potranno avere come residenza virtuale l’indirizzo “via della Casa comunale, 3”. Lunedì 23 dicembre si è svolta la seduta del Consiglio comunale di Torino dedicata alla “istituzione della residenza virtuale da concedere agli stranieri senza fissa dimora, con lo status di rifugiato titolare di protezione internazionale e con il permesso di soggiorno ottenuto per motivi umanitari”. La delibera che la istituisce – predisposta dal vicesindaco Elide Tisi e dall’assessore ai Servizi anagrafici, Stefano Gallo – ha ottenuto il via libera definitivo dopo un acceso dibattito in Consiglio comunale. In occasione della discussione in Sala Rossa è infatti andata in scena la protesta dell’opposizione di centro destra (foto Vittorio Bertola). Dopo la sospensione della seduta ed una mediazione con l’opposizione è arrivata la votazione finale del provvedimento. La deliberazione è approvata con 24 voti a favore (oltre al sindaco, PD, Moderati, SEL, Centro Scanderebech e Appendino del M5S), 9 contrari (NCD, Forza Italia, Torino Libera, Lega Nord, Fratelli d’Italia, Progett’Azione) e 1 astenuto (Bertola del M5S).

Approvata all’unanimità una mozione ‘bipartisan’ che impegna sindaco e Giunta “ad attivarsi nei confronti della Giunta Regionale per una rivisitazione dei criteri di accoglienza e in particolare di assegnazione di case pubbliche, con l’obiettivo di garantire equità e parità di trattamento evitando ogni forma di discriminazione nei confronti di cittadini italiani, stranieri regolari, rifugiati e profughi”. Approvata con voto unanime anche una mozione presenta da alcuni consiglieri del PD, che chiede alla Regione di prevedere la possibilità per profughi e rifugiati di rientrare nelle condizioni di emergenza abitativa solo laddove ricorrano le medesime condizioni degli altri cittadini italiani o stranieri regolarmente soggiornanti”.

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