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10 mila in piazza tra sindacati e studenti, vernice contro la sede della Regione Piemonte

Gabriele Farina

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manifestazione-studenti-verniceSono state almeno 10 mila le persone che secondo gli organizzatori hanno preso parte alla doppia manifestazione di questa mattina a Torino. Il corteo degli studenti è partito da piazza Arbarello come tradizione, quello dei sindacati da piazza Vittorio. I due cortei si sono poi incontrati in piazza Castello davanti al palazzo della Regione. A fine manifestazione degli studenti si sono verificati alcuni disordini con lancio di palloncini pieni di vernice colorata contro il palazzo della Regione (come mostra la foto scattata da Paolo Morelli) e alcune cariche di alleggerimento della polizia. Non ci sono stati gravi feriti, né fermati durante le schermaglie tra studenti e polizia, almeno durante la mattina, ma nelle prime ore del pomeriggio la situazione è cambiata. Quattro persone sono rimaste contuse, due studenti e due rappresentanti delle forze dell’ordine, altre quattro sono state condotte in questura per l’identificazione e rendere conto del proprio coinvolgimento nella protesta. La manifestazione, nonostante le rappresaglie, non si è arrestata ma, per il momento, non ci sono ulteriori segnalazioni di disagi e scontri. Armando Petrini, segretario regionale Rifondazione Comunista, esprime il proprio disappunto nei confronti delle forze dell’ordine che, a suo avviso “hanno caricato duramente i manifestanti per un lancio di vernice, ferendone alcuni, tra cui un militante di Rifondazione Comunista adottando due pesi e due misure, a seconda dei soggetti che manifestano. Comprensione e a volte addirittura accondiscendenza nei confronti dei “forconi”, manganellate agli studenti che chiedono il rispetto del diritto allo studio e un altro Governo regionale“.

Piero Fassino, sindaco di Torino, scrive ai sindacati. Ecco il testo della lettera:

“Cari amici, non potendo partecipare alla vostra manifestazione per impegni che mi trattengono fuori Torino, voglio in ogni caso esprimervi tutta l’attenzione della nostra amministrazione e mia personale. Viviamo da anni una grave crisi economica e sociale che accresce la precarietà del lavoro e l’incertezza della vita quotidiana di milioni di persone. Non rassegnarsi a questa condizione e battersi perché dalla crisi si esca tornando a creare lavoro, a promuover investimenti, a favorire una occupazione sicura: tutto cioè un dovere di ciascuno di noi e prima di tutto di coloro che hanno responsabilità politiche e istituzionali. La città di Torino sente la responsabilità di essere vicino a chi si batte per ottener certezze di lavoro, di reddito, di vita. E con le sue scelte amministrative la nostra città intende favorire in ogni modo la ripresa degli investimenti, la creazione di lavoro, la certezza di servizi per i cittadini. Battersi per dare a ciascuno certezze e garanzie. L’unico modo per restituire a ogni persona dignità e speranza. E soltanto offrendo risposte chiare e credibili alle ansie e alle preoccupazioni dei lavoratori e dei cittadini, la politica e le istituzioni possono recuperare credibilità.  Con questi sentimenti sono con voi in questa giornata di lotta”.

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