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Piemonte

Regione Piemonte sottoscrive accordo nazionale anti-smog

Redazione Quotidiano Piemontese

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SMOG_MOR-200x131L’accordo riguarda l’adozione coordinata e congiunta di misure di risanamento della qualità dell’aria e di contrasto all’inquinamento atmosferico nel breve, medio e lungo periodo mediante interventi sui settori maggiormente responsabili delle emissioni inquinanti (combustione di biomasse, trasporto merci e passeggeri, riscaldamento civile, industria, produzione di energia, agricoltura). “Tale accordo – fa sapere la Regione – permetterà di assicurare alle Regioni e alle province autonome strumenti e valutazioni da utilizzare come presupposto per l’adozione di nuove e più efficaci misure da inserire nei propri piani di qualità dell’aria e permetterà di individuare ulteriori azioni di competenza statale e regionale utili al processo di raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni in atmosfera”.

L’accordo, che sarà ratificato anche da cinque Ministeri (Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare, Sviluppo Economico, Infrastrutture e Trasporti, Politiche agricole, alimentari e forestali, Salute) e sei regioni (Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte, Veneto, Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia), a cui vanno aggiunte le Province autonome di Trento e Bolzano, prevede precisi impegni anche per lo Stato: l’approvazione di un pacchetto di misure nazionali per la qualità dell’aria, specifiche per il bacino padano, alcune delle quali prioritarie e di breve termine; l’impegno al reperimento di risorse e il riconoscimento della specificità del bacino padano al fine di una sua corretta e matura rappresentazione in sede europea, allo scopo di ottenere un contributo straordinario in termini di risorse per interventi infrastrutturali nei diversi settori emissivi.

L’assessore regionale all’Ambiente, Roberto Ravello ha dichiarato: “Finalmente lo Stato riconosce le nostre ragioni: le particolari condizioni orografiche e meteoclimatiche delle regioni del bacino padano non favoriscono una normale dispersione degli inquinanti; la conseguenza è ovvia: a parità di costi, l’impegno che poniamo in essere determina risultati inferiori rispetto ad altre zone. Ciò causa anche evidenti problemi di competitività per le nostre aziende e i disagi per i cittadini, a cui vengono richiesti notevoli sforzi”.

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