Cronaca
Cota si difende prima di partire per il Giappone: pubblicati in rete i suoi rimborsi spese
Il presidente della Regione Piemonte Roberto Cota si è presentato a sorpresa in mattinata in Consiglio Regionale prima di partire per il viaggio in Giappone con Fassino difendendosi dalle accuse e attaccando quella che definisce una campagna diffamatoria. Nel pomeriggio sono stati diffusi i documenti relativi alle spese realizzate da Cota di cui ha chiesto rimborso. Secondo i dati Cota è stato beccato 115 volte dagli investigatori in luoghi diversi rispetto a quelli in cui, avrebbe dovuto essere sulla base degli scontrini di cui chiede il rimborso.
Estratti dall’intervento di Cota in Consiglio Regionale:
Sono oggi qui per ribadire l’impegno mio e della maggioranza a onorare fino a fine legislatura il mandato ricevuto dai piemontesi. Da una semplice notifica di chiusura indagini è partita una campagna diffamatoria che non tiene in alcun conto le garanzie minime previste dal nostro ordinamento, e in questi giorni abbiamo assistito ad un vero e proprio attacco mediatico all’istituzione regionale e quindi alla democrazia rappresentativa. Non sono qui per difendere me stesso ma l’istituzione del Consiglio regionale e dei suoi eletti, eletti direttamente dal popolo. Le mie questioni personali le affronterò nei momenti e nelle sedi opportune. Sono previsti tre gradi di giudizio e la presunzione di innocenza a tutela dei singoli e, in questo caso, dell’istituzione. In questa fase non è neppure scontato il primo grado di giudizio. Confido che si possano chiarire le posizioni, che si tenga conto anche del quadro normativo e regolamentare che ha portato il Consiglio Regionale del Piemonte su iniziativa mia e della maggioranza a precorrere i tempi in tema di riduzione dei costi della politica e dell’uso delle risorse dei gruppi: si è fatto qui quello che mi auguro si faccia a tutti i livelli ed in tutte le istituzioni.
Stiamo facendo delle scelte giuste, a volte difficili, a volte impopolari, ma necessitate dalla crisi epocale che ci attanaglia. Auspico che tutto il Consiglio regionale senta l’importanza e il peso del momento che stiamo vivendo e che non si lasci condizionare da un clima artefatto che non trova e non deve trovare riscontro nell’attività quotidiana di lavoro e sacrificio che oggi grava su chi è stato incaricato dai cittadini di governare le loro esigenze ed i loro bisogni. Dobbiamo anche sentire la responsabilità di chiedere con forza quelle riforme che lo Stato centrale non fa e che sono vitali per assicurare un futuro alla nostra regione in un momento sempre più competitivo e veloce, siamo e vogliamo continuare ad essere un baluardo contro la disgregazione delle istituzioni e della coesione sociale. La nostra politica di sostegno ai lavoratori delle imprese, per esempio, sta dando ottimi risultati.
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