Cronaca
Addio alla metropolitana leggera, il “3” diventerà un pullman
Lunedì prossimo si chiuderà un’epoca, quella della metropolitana leggera, una rivoluzione solo a parole in un tempo in cui nessuno aveva ancora in mente di scavare sottoterra. O meglio, l’idea c’era, ma, siamo negli anni ’80, i progetti concreti erano ancora molto di là dal venire realizzati. Per questo, l’amministrazione comunale decise di ricorrere ad un nuovo tipo di tram, i “7.000”, più moderni e spaziosi degli storici “2.800” arancioni.
Nel 1984 ne furono acquistati 51 che iniziarono a circolare, soprattutto sulla linea 3. Nel corso degli anni, però, il loro numero si ridusse a 22 e ora, a causa di un guasto di fabbricazione congenito che continua a ripetersi (la centralina elettronica va spesso in tilt), ne sono rimasti circa una decina, quando per gestire il servizio ne occorrerebbero almeno 13.
Da lunedì, dunque, Torino dirà basta alla metropolitana leggera della linea 3. La tratta verrà gestita con autobus (come accade già ora nei giorni festivi), in attesa che su quei binari vengano spostati i vecchi “2.800”, più rumorosi e datati, ma ancora in grado di circolare. Anche questo progetto però è destinato a scadere dato che dei 212 tram che Gtt annovera nel proprio parco mezzi, molti sono in manutenzione e la tendenza degli ultimi anni ha portato ad acquistare solo autobus.
Il trasporto su rotaie, quindi, pare destinato a sparire nella nostra città, pur essendo meno inquinante e sicuramente più folkloristico di un freddo e banale pullman. Gli ultimi acquisti in fatto di tram sono stati i “CityWay” della linea 4 nel 2004, prima di loro i “5.000” che ancora circolano a Torino, ma che risalgono ai Mondiali di Calcio. Quelli di Italia ’90.
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