Cronaca
Pista di pattinaggio di Torino “regalata”, il M5s chiede spiegazioni in Comune
Ghiaccio, pattini e il solito magna magna all’italiana. Sono questi gli ingredienti di un cocktail potenzialmente esplosivo che si appresta a deflagrare in faccia al Comune di Torino. Come buona tradizione post-Olimpica, anche quest’anno per il periodo invernale la nostra città si doterà di una pista di pattinaggio all’aperto; una volta era in piazza Castello, poi si trasferì in piazza Solferino, ora è in piazza Carlo Alberto.
Tanti i provetti pattinatori che tentano l’avventura sul ghiaccio, poco meno di 11mila nel 2012 secondo una delibera dell’Assessore alla Cultura Maurizio Braccialarghe; e proprio questa delibera, datata 5 novembre 2013, è lo strumento con cui Palazzo Civico ha deciso, unilateralmente e seguendo una prassi già utilizzata lo scorso inverno, di replicare l’esperienza e affidare al Comitato Piemontese della Federazione Italiana Sport Ghiaccio (F.I.S.G.) e all’associazione A.S.D. Piemonte Ice la gestione della pista, del bar annesso e 23.ooo euro di “contributo”. Il tutto senza una regolare (e prevista per legge) gara d’appalto.
Confermando un malcostume sul quale la magistratura torinese ha già aperto alcuni faldoni (si pensi anche solo alla cessione della Continassa alla Juventus su cui il pm Guariniello sta indagando), il Comune di Torino ha preferito utilizzare il canale preferenziale delle “conoscenze” piuttosto che quello regolamentato della gara pubblica. La società ASD Piemonte ed il comitato regionale FISG, presieduto dall’ex consigliere regionale PD Marco Bellion, oltre a non aver dovuto gareggiare con nessuno per ottenere quell’appalto, si sono visti anche ridurre dell’80% i costi di occupazione del suolo pubblico (pari a mancati introiti per le casse cittadine di 37.815,54 euro), assegnare gratuitamente il materiale economale (transenne) di proprietà pubblica, affidare la gestione di un bar che si calcola possa incassare qualcosa come 1.000 euro al giorno e, ricordiamolo, sono stati anche premiati con 23.ooo euro di contributo.
Il Movimento 5 Stelle, nelle persone di Chiara Appendino e Vittorio Bertola, ha presentato un’interpellanza per andare a fondo nella vicenda. Ci si chiede perchè non è stata fatta una gara d’appalto, ci si domanda la ragione per cui il Comune non ha voluto esplorare altre possibilità meno onerose per le tasche dei cittadini o magari anche remunerative per lo stesso Palazzo Civico e, sopra ogni cosa, perchè sia stato indispensabile regalare uno degli angoli storici e commerciali più ambiti della nostra città .
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