Cronaca
A Pinerolo la civilità è ancora lontana: baristi insultati perchè gay
“Froci”, “Siete due cule”, “Non vi lavate”, “Malati”. Sono questi alcuni degli epiteti che sono stati rivolti a due pinerolesi che da qualche mese hanno aperto un caffè in città Un’avventura imprenditoriale, “il sogno di una vita”, come afferma uno di loro , un semplice bar che, sempre con le parole del proprietario: “dovrebbe essere apprezzato per la bontà delle brioche, del caffè, per il servizio”. Invece capita che, nel 2013 e nella civilissima Pinerolo, comincino a circolare le voci sull’orientamento sessuale dei due gestori e, dopo un primo momento in cui c’è quasi la corsa per vedere i fenomeni da baraccone (ci si chiede peraltro cosa abbia di esteticamente diverso un gay da un etero o chi nel secondo decennio degli anni 2000 non abbia mai avuto contatti con persone omosessuali), il loro bar diventa un abominio per la cittadinanza. La curiosità si trasforma in bieco insulto e oggi, a sei mesi dall’apertura del locale, sono stati costretti ad affidare le loro comunque pacate rimostranze al sito Voce Pinerolese , con un video nel quale raccontano la loro storia:
Abbiamo deciso di rendere pubblica la nostra situazione perchè è bene che la gente, molta gente, alzi il livello della propria intelligenz, sensibilità e conoscenza umana. Noi siamo gay e non c’è nulla di male. Il problema non siamo noi bensì coloro che pensano che i gay hanno, o sono, un problema
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