Cronaca
Eccidio del Colle del Lys, si riapre una ferita di 70 anni fa
Al Colle del Lys tra il 1° ed il 2 luglio 1944 ci furono 26 morti. I rastrellamenti dei soldati tedeschi ai danni dei partigiani, fattisi più duri e frequenti dopo l’armistizio italiano dell’anno precedente, videro protagonisti anche i militanti della GNR, la Guardia Nazionale Repubblicana, dove per repubblica si intendeva quella fantoccio di Salò.
Tra questi ultimi, all’epoca, figurava anche Aldo Protti, famoso baritono nato a Cremona, che non ha mai nascosto il suo passato politico e la sua partecipazione tra le fila della GNR. Protti, deceduto nel 1995, torna di attualità dopo quasi settant’anni perchè la moglie, la cantante lirica giapponese Masako Tanaka, ed i due figli hanno querelato il sito “Quaderni Corsari”, nella persone di Paolo Zignani e Deo Fogliazza.
I due, in particolare Fogliazza, figlio del partigiano ed ex deputato comunista Enrico detto “Kiro”, hanno accusato Protti di aver non solo partecipato a quei rastrellamenti sul Colle del Lys, ma di essere stato uno dei più feroci, tanto da essere definito “vigliacco” e “canaglia di guerra”.
Il gip di Cremona Guido Salvini, nome conosciuto in magistratura per essersi occupato in passato di piazza Fontana, delle nuove BR e del calcioscommesse, ha respinto la richiesta di archiviazione del pm locale, sostenendo che
Tenuto conto del rilievo assunto dal dibattito pubblico appare quindi utile fare o cercare di fare definitiva chiarezza sulle vicende che costituiscono il cuore del contrasto e cercare di ottenere più completa conoscenza, anche per il futuro, almeno sul principale episodio che rappresenta il fatto scatenante il processo
Salvini ha affidato l’incarico di svolgere questo accertamento dal valore storico, più che giuridico, al professor Bruno Maida dell’Università di Torino, in modo da chiarire una volta per tutte se Protti fosse o meno presente in quel fatidico inizio di luglio.
Al momento, come conferma l’avvocato difensore del baritono Alberto Bazzano, il diffamato ex GNR arrivò in Val Susa solo il 10 luglio e nei giorni del rastrellamento si trovava ancora a Cremona.
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