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Il Consiglio regionale approva il piano di “razionalizzazione” delle società partecipate: si salva l’IPLA

Redazione Quotidiano Piemontese

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Il Consiglio regionale ha approvato oggi il piano di “razionalizzazione” delle Agostino-Ghigliapartecipazioni regionali presentato dall’assessore regionale Agostino Ghiglia. Stralciate dal piano IPLA S.p.A., IMA PIEMONTE S.c.p.A. e SVILUPPO PIEMONTE TURISMO S.r.l. “Le tre partecipate – fa sapere la Regione – saranno oggetto di deliberazione specifica del Consiglio a seguito dei necessari approfondimenti”.  Secondo l’assessore Ghiglia “il provvedimento è una rivoluzione copernicana e segna una netta inversione di tendenza nella tutela dell’occupazione. La Regione esce gradualmente e senza traumi, ma in modo risoluto, da società ed enti non strategici. E’ la prima volta dalla nascita delle Regioni che si diminuiscono le società anziché crearne di nuove”.

Per quanto riguarda l’IPLA, una delle tre partecipate non incluse nel piano, nei mesi scorsi si era attivata una mobilitazione per salvaguardare l’Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente. Tra le iniziative anche una petizione on line lanciata su Change.org: “L’IPLA in questi anni – sottolineavano i promotori dell’appello – ha garantito il rilevamento e la gestione di una mole enorme di dati su foreste, biodiversità, rifiuti, suoli, patologie ambientali (lotta alle zanzare) e tartufi e gestisce le banche dati naturalistica e pedologica della Regione. La pianificazione in ambito agrario ed ambientale utilizza giornalmente le elaborazioni e i progetti che IPLA ha nel tempo realizzato. Disperdere questo patrimonio di conoscenze riteniamo sia una scelta poco lungimirante”.

Per quanto riguarda invece il nuovo assetto delle partecipate approvato con il piano di razionalizzazione,  riportiamo di seguito lo schema tracciato dalla Regione:

Rispetto alle partecipazioni dirette, la Regione manterrà le quote in 7 società (S.C.R., di cui è stata attuata la riforma con trasformazione in società unica appaltante nei settori delle infrastrutture, trasporti, telecomunicazioni e sanità; Finpiemonte S.p.A.; Finpiemonte Partecipazioni S.p.A; CEIPIEMONTE; PRACATINAT, Banca Popolare Etica, C.A.A.T.) e la liquidazione di 5 (EXPO 2000, CRAB, Tenuta Cannona, CreSO, R.S.A., società di scopo in scadenza a dicembre 2015, data entro cui si concluderà la bonifica della miniera di Balangero). Il futuro delle due società 5T e CSP sarà deciso con la definizione delle politiche regionali sull’ICT.

Per quanto riguarda le partecipazioni di Finpiemonte S.p.A., il nuovo assetto dei Parchi scientifici e tecnologici sarà definito con Università e Politecnico di Torino, nell’ottica di una integrazione dei compiti tra i Parchi e gli Incubatori tecnologici, in particolare per quanto riguarda il Parco Scientifico e Tecnologico in Valle Scrivia–PST, il Tecnoparco del Lago Maggiore, Bioindustry Park ed Environment Park. Il piano prevede invece la liquidazione del Virtual Reality & Multi Media Park e il mantenimento di Tecnogranda, mentre sulla Fondazione Wireless la decisione è subordinata alla definizione delle politiche sull’ICT. A completamento di questo percorso l’obiettivo è un consiglio di amministrazione unico con comitati scientifici per i diversi settori di attività.

Infine Finpiemonte partecipazioni: su 11 società del comparto logistica e trasporti vengono mantenute le quote in 6 società (Sito, Cim, Interporto di Rivalta Scrivia, Sagat, Miac, Geac – quest’ultima in attesa di concessione da parte del ministero Trasporti, privatizzazione totale o parziale). Chiude la Fondazione Slala, per le altre società si procederà alla liquidazione o alla cessione totale o parziale (Consepi – l’impianto verrà riallocato per opere TAV – Rivalta Terminal Europa, Sace, Retroporto di Alessandria)

Del comparto finanza viene mantenuta la partecipazione in Eurofidi con pacchetto azionario invariato, per affiancare le aziende nel delicato momento economico, mentre si cede Fingranda.

Delle restanti 19 società, 15 sono quelle di cui vengono mantenute le partecipazioni, tra cui Expo Piemonte, Icarus, Agenzia di Pollenzo, Città Studi e Villa Melano, sulla quale la Giunta regionale ha sbloccato il lungo iter amministrativo relativo allo stanziamento dei fondi necessari per riattivare i lavori di completamento del cantiere. Verrà concessa a terzi la gestione di Terme di Acqui, mentre per altre società (TNE, SNOS, SAIA, Ardea Energia, Strambino Solar) si sta valutando la possibilità di cessione o liquidazione in caso di mancata inversione del trend.

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