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Piemonte

Cota: “Sanità piemontese al top in Italia”

Redazione Quotidiano Piemontese

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Minori tassi di mortalità per le malattie cardiovascolari e cerebrovascolari, Conferenza stampa Sanità 4 novembretempi di attesa ridotti per gli interventi a femore e tibia-perone e spesa in diminuzione. E’ il quadro tracciato questa mattina dal presidente della Regione, Roberto Cota e dall’assessore alla Sanità, Ugo Cavallera, che hanno presentato i dati del Piano Nazionale Esiti elaborato dall’Agenas per conto del Ministero della Sanità. Secondo il governatore regionale la sanità piemontese sarebbe “al top” in Italia e sulla riorganizzazione sanitaria, Cota ha affermato la “riforma avviata in Piemonte è quella giusta perché tanti ospedali sono inutili e pericolosi”.

Il Piano Nazionale Esiti ha preso in considerazione gli esiti relativi alle malattie che, con elevata frequenza, determinano ricoveri ospedalieri e necessitano di assistenza territoriale successiva al ricovero, ad esclusione delle neoplasie per le quali il PNE non rende disponibili i dati della serie temporale 2007-2012. In una nota la Regione elenca i risultati. “Per le malattie cardiovascolari (infarto miocardico acuto, valvulopatie cardiache, scompenso cardiaco congestizio) il confronto tra i dati, nel 2012, è sostanzialmente positivo per il Piemonte rispetto alla situazione del 2009 ed anche rispetto alla media delle altre regioni. Positivo anche il raffronto per quanto riguarda la cura dell’ictus. Per le malattie dell’apparato respiratorio (broncopneumopatia cronica ostruttiva riacutizzata) il dato è leggermente negativo rispetto al dato dell’Italia, ma comunque in miglioramento rispetto al  2009. Il dato è, comunque, linea con le altre aree del Nord Italia dove vi sono analoghe condizioni ambientali e climatiche. In discesa anche i tempi di attesa per gli interventi chirurgici per le fratture del collo del femore e della tibia-perone. Dal 2009 al 2012 – si legge ancora nella nota della Regione – la spesa corrente del servizio sanitario regionale è scesa da 8,5 miliardi a 8,2 miliardi al netto del valore economico degli ammortamenti”.

Le opposizioni non hanno però preso bene le comunicazioni di Cota, bollandole come bugie.
Per Monica Ceruttti di Sel: “Affermare pubblicamente che la Sanità piemontese è al top per merito
dei suoi provvedimenti e della riforma Monferino, oggi Cavallera, può essere definito solamente un esercizio dialettico farneticante.
Il saldo momentaneo della gestione sanitaria piemontese da parte del centrodestra è a dir poco disastroso: due assessori dimissionari; inchieste che toccano diversi fronti; una riforma sanitaria smantellata per grazia divina dal TAR piemontese. Se questa per Cota è una gestione esemplare, non
osiamo immaginare come possa essere a suo avviso una gestione fallimentare.”
Cerutti è molto dura in particolare sul caso del Valdese: “che oggi ha declassato dialetticamente da Ospedale a struttura che forniva servizi: in qualunque modo si chiamasse quell’edificio Cota ci deve rispondere sulla fine che hanno fatto i servizi che offriva e sulle lunghe liste d’attesa che devono
subire le pazienti che non hanno più la garanzia della cura.”

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