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Cronaca

Polemiche per un presunto intervento sull’intervento del ministro Cancellieri per la scarcerazione di Giulia Ligresti

Redazione Quotidiano Piemontese

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anna-maria-cancellieriIl ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri sarebbe intervenuta nell’inchiesta Sai – Fonsai per cui sono stati arrestati i componenti della Famiglia Ligresti. Secondo Repubblica, il 17 agosto la compagna di Salvatore Ligresti, intercettata, parla al telefono con il cognato, Antonino Ligresti e sostiene che “La persona che potrebbe fare qualcosa per Giulia è il ministro Cancellieri”. Il ministro Cancellieri ricevette una chiamata direttamente da Antonino, il ministro della Giustizia e si sarebbe attivata parlando con i due vice capi di dipartimento del Dipartimento per l’amministrazione penitenziaria, per sensibilizzarli sul fatto che Giulia Maria Ligresti soffrisse di anoressia.

I rapporti fra il ministro Cancellieri e la famiglia Ligresti sono noti dato che suo figlio, Piergiorgio Peluso, è stato dirigente di Fondiaria – Sai. Peluso, interrogato nei mesi scorsi dai magistrati torinesi, non è indagato. Il ministro Cancellieri ha spiegato che: “Si è trattato di un intervento umanitario assolutamente doveroso in considerazione del rischio connesso con la detenzione”. Per il procuratore capo Gian Carlo Caselli: ”Arbitraria e del tutto destituita di fondamento ogni illazione che ricolleghi la concessione degli arresti domiciliari a Giulia Maria Ligresti, a circostanze esterne di qualunque natura”.

Beppe Grillo dal suo blog se la prende  con il ministro: “Su 63.000 e rotti detenuti su chi si è posato l’occhio benevolo della ministra Cancellieri? Giulia Ligresti, un nome, anzi un cognome, a caso, che è uscita dal carcere dopo l’interessamento della Cancellieri. Un “intervento umanitario” il suo,dice la ministra, e sicuramente poco conta che suo figlio, Piergiorgio Peluso, dopo un anno di lavoro alla Fondiaria Sai di Salvatore Ligresti, sempre un cognome a caso, abbia ricevuto una buonuscita di 3,6 milioni di euro. Un “intervento umanitario” previsto per contratto: in caso di cambio di controllo o di demansionamento, il figlio della ministra poteva dimettersi e avere diritto a tre annualità di stipendi come buonuscita”.

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