Economia
Corrado Formigli e la Rai assolti dall’accusa di aver diffamato la Fiat per il servizio su Alfa Mito
Corrado Formigli e la Rai sono stati assolti dall’accusa di aver diffamato la Fiat per il servizio sull’Alfa Mito all’interno di Anno Zero. La Corte d’Appello di Torino oggi ha annullato il risarcimento da 5 milioni di euro e condannato Fiat al pagamento delle spese processuali. Nel servizio andato in onda il 2 dicembre 2010 Formigli aveva paragonato le prestazioni dell’Alfa Mito con quelle di altre auto della stessa categoria, una Mini Cooper e una Citroen Ds sentendo il giudizio di alcuni esperti. Ma in primo grado la sua condotta e il suo reportage erano stati ritenuti diffamatori, perché erano state omesse informazioni in maniera maliziosa, danneggiando l’immagine del Lingotto.
Secondo la sentenza: “Formigli non ha affatto violato la verità della notizia sotto il profilo della non verità del fatto oggetto della notizia (l’essere l’Alfa Mito tecnicamente perdente rispetto a1la Mini ed alla Citroen), e sotto il profilo della non verità della notizia in sé (l’avere la rivista Quattroruote presentato la vettura Alfa Mito come perdente rispetto ad altre due vetture della concorrenza, Mini e Citroen)” scrivono i giudici nella sentenza di oggi. Secondo i magistrati, infatti, “(Alfa, ndr) Mito è tecnicamente perdente rispetto a quella concorrenza sul piano meramente prestazionale in pista, ed è vero che, verificando tale aspetto, alle stesse conclusioni era giunta anche la rivista Quattroruote: nessuna realtà è stata rappresentata in modo deformato, perché non erano stati nascosti i criteri di giudizio che costituivano il parametro di valutazione delle vetture”.
Il video le servizio di Formigli
Il twitt di Formigli che annuncia l’assoluzione
La Corte d'appello di Torino ha assolto pienamente me e la Rai dall'accusa di aver diffamato la Fiat per il servizio su Alfa Mito.
— Corrado Formigli (@corradoformigli) October 28, 2013
La sentenza integrale
Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese