Piemonte
Per Agostino Ghiglia l’attacco ai siti istituzionali piemontesi è stato un vero e proprio tentativo di furto di dati sensibili
In attesa che il Csi Piemonte comunichi maggiori dati sull’entità dell’attacco informatico scatenato contro il sito della Regione Piemonte, che ha messo offline molti siti istituzionali piemontesi, sono i politici a commentare gli eventi. Secondo Agostino Ghiglia, assessore alla Ricerca e Innovazione del Piemonte: “Si è trattato di un vero e proprio tentativo di furto di dati sensibili. Questi delinquenti della rete non puntano tanto al caos e all’attacco alle istituzioni in quanto tale, bensì ad appropriarsi di dati sensibili da utilizzare e, magari, rivendere. Penso, per esempio, ai dati sulla sanità pubblica. Al posto delle mascherine bianche con baffetto maligno, in sostanza, vedrei bene indosso a questi web duster, il berrettino e la mascherina della Banda Bassotti, anche perché tali attacchi non provengono da isolati e alienati internauti smanettoni, ma da macchine complesse e da strutture che vanno dalla Cina all’Australia quindi qualcuno paga e se paga ha interessi”. Per Monica Cerutti di Sel: “I problemi evidenziati ieri dall’attacco informatico ricevuto dei server del CSI Piemonte sono di rilevante importanza e costituiscono una delle sfaccettature che molte volte viene trascurata nel dibattito sul futuro del CSI: la sicurezza dei dati pubblici, personali e sensibili affidati al CSI Piemonte. Come si è potuto vedere, l’attacco, sebbene ben congegnato, è stato respinto e affrontato con efficacia, professionalità e tempestività dal personale del CSI Piemonte. Si può stare tranquilli che ora è tutto sotto controllo e, se non lo fosse, la Regione e la Città di Torino avrebbero tutti gli strumenti per poterlo verificare all’interno della propria organizzazione. L’attacco quindi ci fa pensare ad un aspetto importante: quali sono i livelli di sicurezza dei dati contenuti nelle applicazioni pubbliche? Come verrebbe garantito questo livello di sicurezza a valle degli eventuali cambi societari di cui insistentemente si parla da anni? Ed infatti non poche amministrazioni pubbliche in Italia e in Europa, e all’estero in generale, non si avvalgono in esclusiva di fornitori privati per i servizi informatici. Un motivo ci sarà. Crediamo inoltre vi sia un altro aspetto da evidenziare in questa faccenda: la professionalità delle risorse umane del CSI Piemonte. Troppe volte infatti la vulgata popolare e anche l’informazione tendono a volgarizzare le competenze e la professionalità dei dipendenti del CSI Piemonte: anche questo è un aspetto su cui riflettere”.
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