Cronaca
Secondo il Tar del Piemonte per bloccare i locali notturni occorre avere dati sul rumore
Una sentenza del Tar del Piemonte mette nuovi punti fermi nella questione del del frastuono generato dalla movida notturna nelle città. I giudici hanno accolto il ricorso di un bar di Verbania spiegando che, non avendo fatto indagini sui valori delle emissioni sonore, il Comune non poteva confinarne gli orari di apertura. I residenti si erano lamentati del rumore provocato dalla musica e dagli avventori fino a tarda notte. L’ordinanza del comune di Verbania parlava di ” volume della musica all’interno del locale nonché presenza di un elevato numero di avventori che staziona all’esterno fino a tarda notte arrecando inevitabilmente disturbo”. Il Tar ha osservato che “non è stata dovutamente documentata alcuna situazione di emergenza connessa con l’inquinamento acustico. Senza specifiche risultanze istruttorie atte a dimostrare il superamento dei valori limite delle emissioni sonore non si può affermare che la situazione del bar-bistrot sia diversa da quella di tutti gli altri locali notturni dislocati sul territorio comunale”.
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