Alessandria
Banca d’Italia e magistratura indagano su derivati ed esposizione creditizia di Banca Carige. La replica della banca
La Banca d’Italia dopo una ispezione presso Banca Carige ha recapitato una durissima relazione in cui si parla apertamente di un rischio derivati nei bilanci dell’istituto rilevando un’esposizione eccessiva ai contratti derivati, per un ammontare complessivo di circa 7 miliari di euro e presenza di estese lacune nei sistemi di governo e di controllo con conseguenze sulla gestione dei rischi e un’elevata esposizione ai rischi creditizi. Dopo avere ricevuto le relazioni della Banca d’Italia, la procura di Genova ha aperto un fascicolo di indagine. In relazione a questo fascicolo di indagine, la procura ha chiesto ufficialmente a Bankitalia chiarimenti in merito ai contenuti della nota di accompagnamento recapitata alla procura insieme alle due relazioni relative alla concessioni di mutui e prestiti e, più in generale, sull’operato del cda decaduto della Banca.
Banca Carige precisa ufficialmente in due comunicati la sua posizione
In merito alle osservazioni formulate nel verbale ispettivo consegnato da Banca d’Italia al Consiglio
di Amministrazione dello scorso 2 settembre, e riportate in questi giorni su alcuni organi di stampa,
il Gruppo Banca Carige precisa di essere già da tempo impegnato ad affrontare le principali
problematiche evidenziate dall’Organo di Vigilanza (uscita dal comparto assicurativo, politiche del
credito, rafforzamento patrimoniale). Relativamente a tali rilievi alcuni provvedimenti sono già stati
assunti mentre altri sono in corso di studio in vista di una pronta attuazione, in completa sintonia
con le indicazioni espresse da Banca d’Italia.
Il Gruppo conferma inoltre la solidità dei propri fondamentali di bilancio nonché l’impegno
quotidiano al servizio di oltre due milioni di clienti e a sostegno, nel pieno rispetto delle norme
prudenziali di una corretta gestione del credito, del tessuto economico della Liguria e delle altre
regioni italiane in cui il Gruppo Carige è presente.
Riguardo alla pubblicazione di stralci integrali del verbale ispettivo di Banca d’Italia del 2
settembre, da considerarsi materia riservata, a tutela dell’immagine aziendale, del diritto alla
privacy della propria clientela e nel rispetto di quella basilare correttezza nelle comunicazioni verso
l’esterno di cui la Legge prevede debbano beneficiare tutti i soggetti interessati alla vita di una
Società quotata, Banca Carige ha provveduto a presentare alla Procura della Repubblica di Genova
una denuncia querela contro ignoti perla diffusione di tali documenti.
In merito alla notizia odierna dell’acquisizione degli stessi documenti da parte del Procuratore Capo
di Genova, Banca Carige si dichiara fin d’ora a piena disposizione della Magistratura per fornire
ogni eventuale chiarimento, nella certezza di aver sempre svolto il proprio operato nel pieno rispetto
della legalità e nell’interesse dei risparmiatori e degli azionisti.Riguardo ad alcune notizie uscite nei giorni scorsi su organi di stampa, si specifica che la
gestione e la contabilizzazione delle operazioni in derivati è sempre avvenuta in modo
trasparente e coerente con le Normative tempo per tempo vigenti.
Banca Carige a ulteriore garanzia della correttezza della propria operatività, oltre alla
consueta attività di costante monitoraggio, ha effettuato una specifica verifica tramite i
propri organi interni di controllo; inoltre ha affidato, su propria iniziativa e già ad inizio
anno, a primaria società di revisione e di consulenza analoga verifica, conclusasi con la
conferma della piena correttezza delle rilevazioni e dell’operato di Banca Carige.
Si precisa ancora che, contrariamente a quanto diffuso da alcuni organi di stampa, Banca
Carige non ha in essere posizioni rilevanti in derivati di natura speculativa, tanto meno
derivati strutturati a leva su titoli di stato italiani. I derivati in essere sono infatti quasi
esclusivamente contratti di copertura del rischio di tasso di interesse relativi all’attività
ordinaria, a valere su poste dell’attivo (mutui e titoli) e del passivo (emissioni
obbligazionarie).
L’asserita posizione di 7 miliardi di euro fa riferimento ad investimenti in titoli di stato
italiani da parte del Gruppo Bancario, in gran parte anch’essi coperti con derivati che
proteggono dal rischio di tasso.
Le riferite differenze valutative rilevate dall’Organo di Vigilanza sui contratti derivati sono
originate da motivazioni di natura tecnica e sono di limitata entità. Le metodologie
attualmente impiegate da Carige per la valutazione degli strumenti derivati sono di vasto
utilizzo sul mercato, soggette a periodici aggiornamenti e determinano differenze che non
hanno comunque impatto sulla redditività aziendale.
Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese