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Cronaca

Buoni scuola online: è caos per i comuni piemontesi

Erika Savio

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scuola Quest’anno la Regione ha deciso che le domande per gli assegni di studio e i libri per le famiglie in difficoltà economica – presentabili dal 16 settembre al 15 ottobre – fossero redatte esclusivamente online. Peccato che gli uffici comunali ancora non siano stati istruiti e non si sa quando nè in che modalità le famiglie riceveranno il pin per la richiesta. Ieri mattina, alla IV Conferenza regionale della Scuola, nella sede del Gruppo Abele Andrea Appiano, sindaco di Bruino e responsabile Istruzione di Anci Piemonte ha comunicato ai 400 insegnanti, dirigenti ed esperti presenti: ‘Il sistema non sta funzionando, le famiglie dovrebbero ottenere online il Pin entro la metà del mese ma non ci riescono, almeno, non dappertutto e si rivolgono ad uffici comunali che non sono stati affatto istruiti dalla Regione sulle nuove incombenze’. Inoltre: ‘C’è la certezza che i più bisognosi inizieranno le lezioni e andranno avanti fino a dicembre senza i libri delle medie, cioè scuola dell’obbligo: i tempi sono slittati tanto che a Bruino, dove anticipavamo l’intera somma agli aventi diritto, ora non abbiamo in mano neppure un elenco. Il ritardo è enorme: parliamo del contributo 2012/13. Nel modulo, poi, c’è la sezione dedicata ai libri delle medie 2013/14’. Maria Grazia Pellerino, assessora comunale alle Politiche Educative, sottolinea: ‘L’esclusiva modalità on line è una scelta della Regione che i comuni hanno subito. In sede di Conferenza Regionale per Diritto allo Studio avevamo chiesto di rinviarla per garantire in particolare i piccoli comuni, invece si è voluto procedere’. Aggiunge Appiano: ‘Se un comune non è nella rete www.piemontefacile.it, e non tutti i comuni hanno aderito o perfezionato l’adesione, l’utente non viene riconosciuto e deve quindi rivolgersi di persona alle sedi indicate nel sito dalla Regione’.
Insomma, un disastro. Si inserisce  l’assessore all’Istruzione del Comune di Chivasso, Giulia Mazzoli: ‘I nostri uffici si sono visti trasformati in “centro accreditato”anche per persone residenti in comuni limitrofi, persone di cui non sappiamo assolutamente nulla. A noi toccherebbe certificare il loro bisogno, ma la nostra intenzione è di rifiutare questa incombenza. Intanto, porteremo in giunta a breve la questione dell’anticipo del costo dei libri su cui la Regione tace, mentre si tratta di diritto all’istruzione nella fase dell’obbligo’. La consigliera regionale Pd, Gianna Pentenero aggiunge che, oltre alla situazione caotica,’in Regione non c’è consapevolezza della situazione reale. Continuare ad ammettere al bando per il diritto allo studio anche chi ha un reddito Isee di 40 mila euro significa prendere in giro chi ha davvero bisogno’.

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