Piemonte
Tarcisio Bertone: mi hanno rovesciato addosso accuse, un intreccio di corvi e vipere.
Il piemontese Tarcisio Bertone, ex segretario di Stato del Vaticano si è tolto dei sassolini dalla scarpa dopo essere stato sollevato dall’incarico dopo la nomina di Pietro Parolin alla carica. Le sue parole sono chiare e dirette: “Da una parte sembra che il segretario di stato decida e controlli tutto ma non è così, Ci sono state delle vicende che ci sono sfuggite anche perché quei problemi erano come sigillati all’interno della gestione di certe persone che non si ponevano in collegamento con la segreteria di Stato. Il bilancio di questi sette anni lo vedo positivo. Naturalmente ci sono stati tanti problemi, specialmente negli ultimi due anni, mi hanno rovesciato addosso accuse. Un intreccio di corvi e vipere.Però questo non dovrebbe offuscare quello che ritengo sia un bilancio positivo. Ho dato sempre tutto ma certamente ho avuto i miei difetti, se dovessi ripensare adesso a certi momenti agirei diversamente. Però questo non vuol dire che non si sia cercato di servire la Chiesa. A volte ci sono dei bilanci viziati un po’ dai pregiudizi. Un bilancio onesto non può non tener conto del fatto che il segretario di Stato è il primo collaboratore del Papa un esecutore leale e fedele dei compiti che gli vengono affidati. Cosa che ho fatto e faro. Il segretario di Stato lavora in equipe, si lavora in cinque ed è un bel gruppo che lavora molto unito”.
Dopo l’avvicendamento di Bertone e la mancata nomina di Giuseppe Bertello dopo ben 12 anni consecutivi in cui il segretario di stato vaticano era piemontese con Sodano e Bertone, il Piemonte non è più la terra dei nascita del più vicino collaboratore del Papa.
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