Cronaca
Maretta nel Pd piemontese sul lodo Violante: domenica primo settembre un incontro per chiarire pubblicamente le posizioni
C’è maretta nel Pd piemontese sul cosiddetto Lodo Violante, la proposta di Luciano Violante in una intervista al Corriere di verificare la fattibilità di un ricorso alla Corte costituzionale sulla retroattività della legge Severino che determina la decadenza istituzionale di Berlusconi. Molti iscritti al Pd hanno considerato Violante un traditore – collaborazionista. Per chiarire la situazione e permettere a Violante di argomentare il suo pensiero un gruppo di senatori del Pd piemontese ha deciso di organizzare un incontro con Violante domenica primo settembre alle ore 15.00, presso la sede del Partito Democratico di Torino in via Masserano 6/a. Oltre agli organizzatori dell’incontro Stefano Esposito, Federico Fornaro, Vannino Chiti, Daniele Borioli, Elena Ferrara, Elena Fissore, Nicoletta Favero, Patrizia Manassero, Magda Zanoni, Enrico Buemi, sono stati invitati il segretario regionale Gianfranco Morgando e il Segretario provinciale Alessandro Altamura. Si vedrà come andrà a finire …
Scrive Stefano Esposito sul suo sito
Il Pd ha assunto una posizione netta ed inequivocabile, illustrata dal Segretario Guglielmo Epifani in una recente intervista: il Pd voterà la decadenza di Silvio Berlusconi sia in Giunta sia in Aula, e questo non in nome dell’antiberlusconismo che vuole eliminare l’avversario per via giudiziaria, ma in nome del principio di legalità. Fissata questa linea, non si possono certo ignorare una serie di problematiche tecnico-giuridiche sulle quali è in corso un ampio dibattito che coinvolge autorevoli giuristi e costituzionalisti. Particolarmente rilevanti sono state le questioni sollevate da Luciano Violante in un’intervista sul ‘Corriere della Sera’ del 26 agosto. In quella sede Violante, dove aver ricordato che nel principio di legalità è compreso il diritto di difesa che va pienamente garantito anche a Silvio Berlusconi, ha dichiarato che, a suo parere, la Giunta per le elezioni, qualora ritenesse che ne esistano i presupposti, potrebbe investire la Corte Costituzionale della questione relativa all’irretroattività o meno della legge Severino. Parere, peraltro condiviso da giuristi non certo imputabili di berlusconismo.
Le parole di Violante hanno suscitato forti reazioni critiche nel nostro partito e nella sinistra.
A prescindere dall’opinione che ciascuno può avere sugli aspetti strettamente giuridici legati alla decadenza di Berlusconi e all’interpretazione della legge Severino, riteniamo necessario il confronto, anche aspro, tra posizioni diverse.
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