Cultura
Evelina Christillin: ho immediatamente restituito i 50 mila euro di emolumento previsti per l’incarico al Museo Egizio
Evelina Christillin entra nella discussione legata alla competenza nelle nomine dei vertici degli enti culturali italiani, alimentata da una lettera di Tomaso Montanari al Corriere con un’altra lettera spedita al Corriere.
in merito all’articolo a firma di Tomaso Montanari apparso sul «Corriere» di ieri, vorrei precisare quanto segue: nominata dall’allora ministro Ornaghi alla presidenza del Museo Egizio nel novembre 2012, riconosciuto come Istituto di Ricerca sotto la presidenza di Alain Elkann due anni prima, ho immediatamente restituito i 50 mila euro di emolumento previsti per l’incarico, destinandoli a borse di studio per giovani studiosi, e assumendo con regolare bando di concorso due conservatori egittologi di comprovate qualità.
Inoltre, il mio compito, come testimonia tra l’altro il bel pezzo di Stefano Bucci apparso sul «Corriere» del 2 agosto, non è certo quello di arrogarmi competenze egittologhe che proprio non possiedo, peraltro affidate con grandi risultati al comitato scientifico e alla direttrice, con la continua e proficua tutela della Sovrintendenza, ma di gestire managerialmente un cantiere da 50 milioni di euro per la ristrutturazione completa del museo, di cui abbiamo inaugurato senza sforare nei tempi e nei costi la prima parte dei lavori giovedì scorso, e che consegneremo completamente rinnovato nel marzo del 2015.
Voglio anche aggiungere che per la parte relativa al bilancio ordinario, ossia non inerente al cantiere, l’80 per cento delle entrate del nostro museo è costituita da ricavi propri, e dunque pesiamo pochissimo sui contributi pubblici; tutto questo per segnalare che managerialità, cultura d’impresa e competenza scientifica possono benissimo convivere purché a ciascuno venga assegnato il giusto ruolo e il giusto riconoscimento sia economico, sia professionale.
Personalmente sono fiera di aver scelto di lavorare gratuitamente per un museo che è un autentico pezzo di storia cittadina, di passare ore e ore in cantiere, come possono testimoniare tutti quelli che ci lavorano, di confrontarmi coi fondatori, coi consiglieri, con lo staff e con tutti gli stakeholder cercando ogni giorno di dare il meglio.
Ho gestito sessantatré cantieri, durante le Olimpiadi, poi la ristrutturazione del Teatro Carignano, e ora l’Egizio; tutto questo gratuitamente, e con la piena consapevolezza che la mia laurea in Storia moderna non mi avrebbe mai trasformata in un’egittologa, pur essendo la nipote di Schiapparelli. Ma non è detto che sia un problema, anzi.Evelina Christillin.
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