Piemonte
Corso Unità d’Italia – l’autovelox punisce: 600 multe in 19 ore
Colpisce senza pietà l’autovelox fisso in corso Unità d’Italia sotto la passerella. Senza arrivare al risultato di corso Regina Margherita, l’occhio elettronico, acceso mercoledì sera a mezzanotte in diciannove ore, cioè tra mezzanotte e le sette di ieri sera, ha inflitto poco più di 600 multe. Una media di una ogni due minuti, nonostante fosse solo il primo agosto, una data che non fa testo: mezza città vuota, scuole chiuse. Certo è che alcuni se la sono proprio meritata: una vettura è arrivata a sfrecciare ai 150 all’ora, da ritiro immediato della patente. Lo stesso per quella moto che correva ai 130 l’ora ieri mattina. È il segno – spiegano in Comune – che c’è chi scambia corso Unità d’Italia per un’autostrada. Il limite è 70 chilometri orari, con una tolleranza di 5 per le sanzioni. Chi supera il limite di 10 chilometri pagherà 41 euro; tra 10 e 40 chilometri si salirà a 168 euro più tre punti sulla patente in fumo; tra 40 e 60 chilometri 527 euro di verbale, sei punti in meno sulla patente e sospensione da uno a tre mesi; oltre i 60 chilometri la multa sarà di 821 euro, accompagnata da una decurtazione di 10 punti e la sospensione da sei mesi a un anno o addirittura la revoca in caso di recidiva nel biennio. Con le multe si andrà per metà a rimpinguare le casse per la sicurezza stradale. E a questo proposito nei giorni scorso il Comune ha inviato una lettera alle società (Telecom, Iren, Smat e altre) che spesso si trovano a dover fare lavori di scavo. E spesso scavano quando le strade sono appena state risistemate, asfaltate o le strisce pedonali ridipinte. Palazzo Civico ha deciso – e questo è il tema della lettera – di riprendere in mano la situazione gestendo in proprio i cantieri, circa 5 mila l’anno. Perciò se prima chi doveva fare i lavori era tenuto poi a sistemare tutto e non esisteva coordinamento oggi l’assessore alla Viabilità Claudio Lubatti ha deciso il giro di vite: da settembre sarà la città stessa a occuparsi di tutti gli interventi, potendoli così coordinare. E facendoseli pagare dalle aziende.
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