Piemonte
La sanità costa cara: il Piemonte aumenta il ticket
I sindacati accusano: sono stati fatti incrementi del 15 % senza neppure informare i cittadini. E la Regione si difende: ‘Abbiamo solo rispettato un obbligo di legge, lo prevede la spending review. E in alcuni casi la quota è diminuita.’ Con la solita solerzia il Piemonte è tra i primi a mettere in atto la delibera nazionale che rivede le tariffe di strutture pubbliche e private e chi ne fa le spese sono i pazienti che, da luglio, devono pagare molte prestazioni e visite specialistiche il 15 per cento in più. Il ritocco pareva riguardare soltanto le tariffe versate alle aziende pubbliche e alle strutture private per visite ed esami, invece, anche i ticket sono stati rivisti: in qualche caso sono aumenti contenuti, da 1 a 3 euro, ma in altri (come per le biopsie: nel caso della pleura si sborsano 50 euro in più, da 129 a 180 euro. Un ago aspirato per cisti alla mammella sono 7 euro in più e l’operazione per la cataratta 16 euro, passando da 79,55 a 95,40. L’allarme è arrivato dai sindacati Cgil, Cisl, Uil, che accusano la Regione di non fatto informazione chiara. Con la delibera del 2 luglio, sottolineano i sindacati, “Oltre all’aumento di 2,10 deciso a livello nazionale, la Regione ha confermato un ulteriore incremento del ticket regionale di 1,50”. Così, “la Regione fa cassa sulla salute dei cittadini e concede ai privati indubbi vantaggi. In alcuni casi, come gli esami del sangue, sarà più conveniente rivolgersi ai privati piuttosto che andare in ospedale”. Le accuse riguardano anche i mancati avvisi ai cittadini che scoprono la scadenza dell’esenzione soltanto al pagamento del ticket. Eppure per l’assessorato non si è trattato di una scelta discrezionale “ma di un semplice obbligo di legge”, per effetto della spending review, “che individua anche i criteri base ai quali le Regioni sono tenute ad adeguare il proprio sistema tariffario”. In certi casi, sottolinea il direttore generale Morgagni, il ticket diminuisce: per l’ emocromo con esame urine, enzimi epatici, trigliceridi e colesterolo si scende da 21,70 a 16,30. Ma l’opposizione s’indigna per l’ennesima mossa a sorpresa. Aldo Reschigna, il capogruppo Pd accusa la Regione di “aver approfittato di una decisione nazionale per aumentare anche la quota regionale. E la decisione non ha coinvolto in alcun modo il Consiglio”.
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