Ambiente
Il Piemonte esce decisamente male dal rapporto Ecomafia 2013 di Legambiente
Secondo il rapporto annuale Ecomafia 2013 di Legambiente, presentato ad Alessandria e Torino, in Piemonte nel 2012 si sono contate 799 infrazioni, 757 persone denunciate, 3 arresti e 139 sequestri. Molte le infiltrazioni di tipo mafioso riscontrate dagli inquirenti piemontesi, soprattutto nel cosiddetto ciclo del cemento, diventato una delle voci più importanti per i clan mafiosi e allo stesso tempo, condizionato anche da numerosi imprenditori e imprese edili senza scrupoli e senza etica. Eclatante le storia di abuso edilizio avvenuta a Cavallirio, in provincia di Novara, dove sono state realizzate sette costruzioni abusive su un appezzamento di terreno di circa 10.000 mq. Le indagini finora effettuate hanno portato all’individuazione di 213 infrazioni accertate, 342 persone denunciate, 3 arresti e 52 sequestri.
Nel report di Legambiente molti gli avvenimenti gravi in Piemonte: a Borgo D’Ale  sono stati scaricati 6.000 metri cubi di rifiuti speciali in una cava non autorizzata; a Villastellone  è stato scoperto un presunto sistema illecito di scarico dei liquidi; a Dogliani  malviventi avevano creato una discarica in un’area di 12000 mq in cui i carabinieri hanno trovato grossi quantitativi di rifiuti speciali e pericolosi; a Vogogna  è stata  individuata un’area di 17.000 metri quadrati utilizzata come discarica di camion e auto e nella zona sono stati inoltre trovati oli, batterie usate e amianto.
Il proliferare di queste situazioni illegali è spinto dalla presenza non solo di imprenditori senza scrupoli ma anche di politici conniventi, funzionari pubblici infedeli, boss e professionisti senza etica, attraverso illeciti come la falsificazione di bilanci e fatture, evasione fiscale, riciclaggio, corruzione, voto di scambio, spartizione di appalti.
Dopo l’economia, secondo il rapporto Ecomafie, obiettivo dei clan mafiosi è la politica e il potere da essa derivato. Nel 2012, sono 56 le persone denunciate e arrestate in Piemonte per corruzione. Numerose inchieste hanno dimostrato come la ‘ndrangheta cerchi anche in Piemonte contatti con il mondo politico-amministrativo al fine di avere vantaggi patrimoniali. Solo nel corso dell’Operazione Minotauro, sono stati effettuati sequestri nei confronti di 150 soggetti indagati, per un valore complessivo di circa 116 milioni di euro.
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