Ambiente
Gli scienziati dimostrano che il tumore al polmone ha una correlazione con l’inquinamento ambientale: studiati anche i cittadini di Torino
Il tumore al polmone ha una correlazione diretta con l’inquinamento ambientale. La conferma arriva da uno studio in parte italiano, condotto dall’Istituto nazionale dei tumori di Milano e pubblicato sull’autorevole rivista anglosassone Lancet. Lo studio guidato dal professor Vittorio Krogh ha seguito per tredici anni 300mila persone in nove Paesi europei: Svezia, Norvegia, Danimarca, Olanda, Regno Unito, Austria, Spagna, Grecia e Italia e hanno constatato scientificamente quello che per molti era già un timore più che fondato: la presenza delle polveri sottili tossiche nell’aria delle città fa aumentare drammaticamente il rischio di cancro polmonare.
Per l’Italia i ricercatori hanno monitorato gli abitanti di Torino, Varese e Roma e la situazione è risultata tra le peggiori d’Europa. Solo in Italia nel 2010 si sono registrati 31.051 nuovi casi di tumore al polmone. Dallo studio è risultato che, per ogni aumento di 10 microgrammi di Pm 10 per metro cubo nell’aria, il rischio di tumore al polmone aumenta di circa il 22%. La percentuale sale al 51% per una particolare tipologia di tumore, l’adenocarcinoma, l’unico tumore che si sviluppa in un significativo numero di non fumatori. base alle normative dell’Unione europea lepolveri sottili tossiche presenti nell’aria dovrebbero mantenersi al di sotto dei 40 microgrammi per metro cubo per i Pm 10 e al di sotto dei 20 microgrammi per i Pm 2,5. Ma questo studio dimostra che, anche sotto questi limiti, non si esclude del tutto il rischio di tumore al polmone, essendo l’effetto presente anche al di sotto di tali valor
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