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Piemonte

Angelo Ogbonna: dai genitori nigeriani a Cassino, al vivaio del Toro fino alla Juve, la storia di un talento diversamente italiano

Redazione Quotidiano Piemontese

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Ogbonna1Il passaggio di Ogbonna dal Toro alla Juve è uno dei pochi trasferimenti da granata a bianconeri. Angelo Ogbonna, classe 1988, nasce a Cassino da genitori nigeriani. A quattordici anni viene notato dal direttore sportivo del Torino, Antonio Comi, e viene prelevato dalla squadra dilettantistica del suo paese natale, Cassino, per 3 mila  euro. Dopo quattro anni nel settore giovanile del Toro, nel 2007, a soli diciotto anni, fa il suo esordio in Serie A in casa contro la Reggina (1-2), partita che verrà seguita da altre quattro apparizioni con la maglia della prima squadra. Al termine della stagione viene mandato in prestito al Crotone in Serie B, dove colleziona 22 presenze che convincono il Toro a riportarlo a casa e puntare su di lui per la stagione 2008/2009, conclusasi però negativamente con la retrocessione nella serie cadetta. Da quell’anno in poi diventa un titolare inamovibile della retroguardia difensiva nonché simbolo e capitano della squadra che nel 2012 riconquista la Serie A. Le sue prestazioni convincono anche Cesare Prandelli, che lo convoca in nazionale, una rarità per chi milita in Serie B (gli altri casi furono Chinaglia nel 1972, Carnasciali nel 1993 e Maccarone nel 2002). Dopo l’esordio con la Polonia in amichevole, entra in pianta stabile a far parte del gruppo azzurro e viene inserito tra i 23 convocati per Euro 2012, durante il quale tuttavia non scende mai in campo.

Corteggiato da diversi top club europei, alla fine sarà proprio la Juve la sua nuova squadra.  Una beffa per i tifosi granata, forse neanche troppo inaspettata: Ogbonna infatti ha sempre smentito le sue stesse dichiarazioni, con le quali aveva promesso di non passare mai dall’altra parte della Mole, tirando in ballo i soliti “misunderstandings” e la sua professionalità, in nome della quale avrebbe accettato il passaggio ad altre squadre, Juve compresa. E così è stato, con buona pace dei tifosi del Toro che vedono il loro miglior giocatore andare a rinforzare ulteriormente i “cugini”. Non è la prima volta che accade; da Piola a Carapellese (capitano dopo Valentino Mazzola), passando per Simoni, Fusi e Pessotto, l’ultimo in ordine di tempo, e forse anche uno dei casi più eclatanti, era stato Balzaretti che, proprio come Ogbonna, è cresciuto nel settore giovanile granata e, dopo aver giurato amore eterno al Toro dopo il fallimento del club,  nel 2005 si trasferì  in casa Juventina a parametro zero.

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