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A Torino un altro pezzo di storia della Apple: Bolaffi compra per 390 mila euro un Apple I

Redazione Quotidiano Piemontese

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apple-IArriva a Torino un secondo pezzo di storia della Apple. Per 390 mila dollari la  torinese Bolaffi ha acquistato all’asta da Christie’s uno dei rari esemplari  esistenti dell’Apple I, il primo computer ideato nel 1976 da Steve Jobs e Steve Wozniak, fondatori dell’azienda di Cupertino. Il pezzi di storia del computer venne venduto a 666,66 euro in circa 200 esemplari . L’Apple I era solamente  una scheda madre completamente assemblata. Per ottenere un computer funzionante bisognava aggiungere l’alimentatore, la tastiera e il display. Per questo motivo  molti Apple I vennero assemblati in contenitori di legno dato che gli utenti se li dovevano costruire da soli. La prima generazione di microcomputer  non era destinata ad utenti generici, ma ad hobbisti dell’elettronica a cui erano venduti in kit di montaggio.

L’acquisto dell’Apple I è stato condotto da Bolaffi realizzando un club deal di privati che ha seguito la consulenza collezionistica dell’azienda per investire in un reperto storico nella storia della comunicazione digitale.

Per  Giulio Filippo Bolaffi, amministratore delegato del Gruppo Bolaffi: “L’Apple I  rappresenta l’inizio di una storia affascinante, che ha portato la Apple a essere l’azienda che oggi tutti conosciamo. La Bolaffi entra in questo nuovo mercato di memorabilia dalla porta principale, sebbene con qualche anno di ritardo rispetto ai pionieri di questo settore, come Marco Boglione, nostro illustre concittadino, che aveva acquistato un esemplare nel 2010. Questo computer è l’icona del vintage tecnologico, un collezionismo che oggi inizia a decollare e che prima o poi sarà popolare e visibile nelle case di molti appassionati, come negli anni Ottanta e Novanta furono i jukebox. Sicuramente c’è spazio per una interessante rivalutazione dell’oggetto, soprattutto dato il suo appeal a livello mondiale. L’idea della cordata di investitori è nel cassetto da diversi anni. Un pezzo da novanta come l’Apple I, nell’ottica della diversificazione del portfolio di un singolo investitore rappresenterebbe una posizione molto rischiosa. Invece la possibilità di possederne una parte gli permette con minor rischio di partecipare attivamente all’acquisto di quell’oggetto e al contempo di poterne godere il possesso, sapendo che resta custodito e ben visibile nella nostra azienda. In un momento così incerto come quello attuale, è importante rivolgersi a beni tangibili, che a prescindere dalle fluttuazioni valutarie, dallo spread sui tassi di interesse e dall’umore delle borse, porteranno sempre con sé un valore intrinseco, che in qualsiasi parte del mondo potrà essere percepito e monetizzato. La Bolaffi da tanti anni ha promosso questa filosofia con i propri collezionisti di filatelia e numismatica e crediamo che nel futuro ci sarà sempre più attenzione per oggetti come francobolli, monete e memorabilia come quelli nati dai nuovi trend, di cui l’Apple I è un emblema”.

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