Cultura
18esima edizione del Festival delle Colline Torinesi
Il Festival delle Colline Torinesi ha compiuto diciotto anni ed è davvero diventato grande: infatti, ormai si conferma quale appuntamento culturale di alto livello, per successo di pubblico e di critica. Il festival ogni anno si impegna a scoprire sempre nuovi talenti, indaga i rapporti tra generazioni, culture e Paesi, portando in scena il meglio della produzione contemporanea. Inaugurato il 1° giugno, durerà sino al 21, presentando un florilegio di spettacoli con grandi artisti che hanno reso noto in tutta Europa il Festival. L’edizione del 2013 sarà dedicata a temi forti, quali il disagio e la rabbia delle nuove generazioni, la crisi del mondo occidentale e dei suoi modelli ormai desueti, e poi l’identità dei nuovi italiani, arrivati nel nostro Paese dal Nord Africa dall’Europa orientale. Il primo spettacolo è stato quello della Socìetas Raffaello Sanzio e del Teatro delle Albe che hanno portato in scena ‘Poco lontano da qui’ con Ermanna Montanari e Chiara Guidi sulle lettere di Rosa Luxemburg dedicate all’ottusità della violenza che regna nel mondo. Sempre il giorno dell’inaugurazione, ‘Imitationofdeath’ di ricci/forte, uno spettacolo trasgressivo fatto da sedici interpreti, prorompenti, sfrenati e poetici. Prossimi appuntamenti: 4-5-6-7 giugno con la giovane compagnia Opera (diretta da Vincenzo Schino) che porta sul palco ‘Eco’, un’installazione-spettacolo dal tono inconsuetamente ipnotico: coloro che passano, vedono una pozza nera dove si riflettono i visi degli altri spettatori precedentemente passati, mentre da sopra si apre un ottagono di vecchie porte dove una marionetta di fil di ferro si muove grazie ai misteriosi movimenti di un’attrice. Altri spettacoli presenti, da non perdere: in prima nazionale ‘Invidiatemi come io ho invidiato voi’ di Tindaro Granata, vincitore del Premio della Critica 2011 per Antropolaroid; lo spettacolo parla di pedofilia ed è liberamente ispirato a un caso tragico di abusi sui minori. Il 6-7 giugno, ‘L.I. Lingua Imperii’ elegante prova della compagnia Anagoor sulla Shoa ed altre stragi. Sempre protagonista la brutalità del potere, anche se a prescindere da schemi ideologici, nello spettacolo dell’8-9 giugno ‘Lo splendore dei supplizi’ di Fibre Parallele – prima nazionale. – Qui trova spazio la riflessione sui macabri trionfi del potere misto alla violenza,fino alla declinazione in tortura fisica e psicologica. Il tema ‘forte’ dello stupro è invece affrontato da ‘Jocuri in curtea din spate’ (8-9 giugno) dell’israeliana Edna Mazya, allestimento di Teatrul ACT, compagnia romena di nuova drammaturgia. A seguire, i torinesi Maniaci D’Amore con la Biografia della peste (11-12-13 giugno), surreale storia ambientata a Duecampane, luogo fantastico dove gli abitanti sono morti per ventitrè ore al giorno. Negli unici sessanta minuti concessi loro per vivere davvero, tutto riinizia da capo. Infine, ‘Probable title: zero probability’ (18-19 giugno) di Rabih Mrouè e Hito Steyerl che guardano alla storia e ai suoi grandi enigmi con una lettura-performance che dalla matematica passa all’arte, alla fisica, all’idea della morte, per giungere alla denuncia dello sterminio di migliaia di persone tra il 1975 e il 1990 durante la guerra civile in Libano. La performance, recentemente presentata alla Tate Modern di Londra nell’ambito del programma The Tanks: Art in Action, sarà in prima nazionale a Torino. Il Festival delle Colline Torinesi, diretto da Sergio Ariotti e Isabella Lagattolla, continua fino al 21 giugno ed è realizzato in collaborazione con la Fondazione del Teatro Stabile di Torino. Per il programma completo degli spettacoli: www.festivaldellecolline.it.
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