Asti
Sentenze pluriennali ed assoluzioni per il caso Happy Night che coinvolge l’Asti bene
Dopo otto anni, il tribunale di Asti ha scritto la parola fine alla vicenda dell’operazione militare denominata Happy Night relativa allo spacio di droga, sopratutto cocaina, alla cosiddetta Asti bene. Nel 2005 i carabinieri, grazie ad una serie di intercettazioni telefoniche, ambientali e pedinamenti, avevano arrestato 42 persone, tutte presunte pusher, la maggior parte incensurate e insospettabili, vista la loro posizione sociale e lo status di cui godevano. Tra i 42 anche l’indagato numero 1, ovvero Giampiero Crosetti, detto Gippy, titolare del bar ligure coinvolto nello scandalo, attorno al quale girava tutta la rete di vendita di stupefacenti. Lui è stato condannato in primo grado a 7 anni e ora, libero, è in attesa di appello. Mercoledì 15 maggio si è conscluso il processo a carico degli altri 11 che avevano scelto il rito ordinario e il giudice ha emesso la sentenza: 4 anni al pusher albanese Dorian Kuci, 15 mesi all’architetto Paolo Chiola e all’impiegata pubblica Angela Viarengo, 1 anno al dirigente d’azienda Oreste Brignolo. Due anni e 6 mesi di carcere Carlo Corsino che, all’epoca dei fatti ricopriva il ruolo di sovrintendente di polizia alla divisione anticrimine di Asti, poi trasferito a Genova perché sospettato di favoreggiamento aggravato. Assolti, invece l’imprenditore immobiliare Alberto Fassio, l’ex agente di polizia Pierluigi Boarino e l’artigiano Rosario De Vito. Nel loro caso, il fatto non sussiste.
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