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Cronaca

Treno fermo nel passante: tre ore di ritardo per il Frecciarossa

Erika Savio

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frecciarossa-trenoContinuano le odissee e i ritardi per i passeggeri del Frecciarossa. ‘Sempre la stessa storia’, si lamentano i passeggeri che ogni giorno devono utilizzare ‘la metropolitana d’Italia’. Dicono che si è rotto qualcosa o che ci sono problemi tecnici, ma ogni volta è un caos per un treno che dovrebbe essere puntuale, visti i costi che ha (un abbonamento sono trecento euro al mese, il Torino-Roma di solito va sui 90). Molti di coloro che ne usufruiscono sono pendolari che si muovono tra Torino e Milano, complice la crisi, perchè il lavoro si prende dove c’è.  Che sia un suicida o misteriosi guasti, il risultato non cambia: il treno troppo spesso accumula ritardo. Come ieri, quando il Frecciarossa che doveva arrivare da Milano è arrivato a Porta Susa con più di tre ore di ritardo, dopo l’incubo a saltare tra un binario e l’altro, prima tra Chivasso e Torino, poi fermo un’ora nella galleria del passante ferroviario obbligando tutti gli altri convogli in arrivo al ritardo. Una ‘linea veloce’ bloccata per un tempo esagerato, impedendo anche l’arrivo dei treni da Venezia e da Napoli.
Un ragazzo racconta: “Ieri ho preso il Frecciarossa a Milano Centrale alle 17.05 e siamo arrivati alle 21.45 a Porta Susa… Durante il viaggio ho sentito come staccarsi qualcosa da sotto il treno e rotolare sotto tutti i vagoni, ma nessuno ha dato spiegazioni chiare. E il delirio è stato che, dopo la ripartenza, si è nuovamente bloccato circa 1km prima di Porta Susa” Un altro passeggero racconta di “un gran botto passando a Volpiano. Hanno detto che era un sasso suoi binari. Poi ci siamo fermati e non abbiamo saputo più nulla.”  200 minuti di ritardo alle 21.19 per il treno che arrivava da Roma Termini (arrivo previsto alle 17,52) partito da Milano alle 17,05 con a bordo “quasi ottocento persone sull’orlo di una crisi di nervi ed alcuni di loro si erano alzati alle cinque del mattino per andare al lavoro. Tutti murati vivi in galleria. Meno male che il treno non era troppo affollato e non c’erano persone sofferenti di claustrofobia commenta chi c’era. Ma ad un certo punto è scattata la rabbia e, si racconta “la gente è andata nel bar e rubava tutto quello che poteva. I controllori non si facevano vedere”. Verso le nove e mezza la decisione di spostare i passeggeri del Frecciarossa su un altro treno. A Porta Susa hanno continuato a ripetere ‘inconveniente tecnico’, mentre chi aspettava i passeggeri (amici, parenti, mogli, mariti e fidanzati) era sempre più in ansia. Nessuno in stazione dava una spiegazione credibile per ‘l’inconveniente tecnico’ o almeno un perchè. Trenitalia ieri sera si è giustificata con un laconico ‘guasto al locomotore, di cui però non conosciamo le cause’.

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