Economia
La Fiat chiede di cambiare la causale per la cassa integrazione di Mirafiori e la Fiom non ci sta
E’ stato firmato in Regione Piemonte l’accordo per la trasformazione della cassa integrazione per i lavoratori delle Carrozzerie di Mirafiori da ristrutturazione a riorganizzazione e il suo allungamento da luglio a fine settembre. Soddisfazione di Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Associazione Quadri che vedono nell’accordo un primo passo verso la ripresa della produzione. I lavori che stanno per partire interessano varie aree dello stabilimento, compresa la pista di collaudo, ma non ancora le linee in attesa che siano definiti i nuovi modelli.
La Fiom-Cgil ha reso noto che giovedì 2 maggio, nella sede dell’assessorato al Lavoro della Regione Piemonte si è svolto un incontro tra la Fiat, la Regione e le organizzazioni sindacali in merito allacassa integrazione straordinaria per le Carrozzerie di Mirafiori.
Un centinaio di lavoratori di Mirafiori e della aziende dell’indotto auto ha seguito l’incontro con un presidio davanti alla sede regionale. L’azienda ha infatti chiesto di cambiare la causale della cassa integrazione già in atto, che si concluderà a settembre 2013, e che la Fiom-Cgil a suo tempo aveva sottoscritto, da “ristrutturazione” a “riorganizzazione”, tipologia quest’ultima che non prevede obbligatoriamente investimenti sul prodotto. L’azienda ha motivato questa decisione come conseguenza del cambiamento del piano industriale, che intende collocare Mirafiori all’interno del cosiddetto “polo del lusso”.
La Fiom-Cgil non ha firmato il cosiddetto “verbale di esame congiunto” per non legittimare a posteriori i mancati investimenti per i nuovi prodotti a Mirafiori, dovuti non solo alle condizioni di mercato ma alle scelte industriali che hanno portato la Fiat a localizzare altrove i modelli inizialmente previsti per il sito torinese. Inoltre, i ritardi già accumulati in questi anni hanno determinato la perdita di 4.800 posti di lavoro (dal 2008 ad oggi) nelle aziende dell’indotto auto.
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