Cuneo
No al taglio della linea ferroviaria Torino-Cuneo-Nizza
Stamani in piazza Castello, a Torino, hanno manifestato i sindaci del Cuneese, della Riviera di Ponente e della Francia per dire no alla riduzione delle corse giornaliere da 8 a 3  sulla tratta ferroviaria che unisce le tre zone. La maggior parte dei sindaci partecipanti arrivavano dal Cuneese, ma numerose rappresentanze sono giunte anche dalla Liguria di Ponente e dalla Francia, in particolare dalla valle Roja, principale attraversamento della linea Torino-Cuneo-Nizza. Ovunque striscioni e cartelli: “Salviamo le ferrovie locali”, “Sì Cuneo-Nizza No Tav” e persino in francese: “Non aux camions oui au trains”. Alla guida della delegazione Ferruccio Dardanello (anche presidente di Unioncamere Piemonte) numero uno della Camera di commercio di Cuneo, da sempre uno dei maggiori sostenitori del collegamento, più una decina di primi cittadini francesi e della provincia di Imperia. La rabbia è grande: “La Cuneo-Nizza è una linea internazionale, non è vero che trasporta solo pochi pendolari. Basta ragionare solo con matematica!
Questa linea è questione di sviluppo!” hanno ripetuto al presidente Cota, che li ha ricevuti in Regione. Insiste e sottolinea Dardanello: “Si discute tanto di costruire la Torino-Lione, allora non si può pensare a chiudere un’infrastruttura altrettanto importante e già esistente. Sicuramente, va aggiornato il tratto italo-francese che ormai ha 60 anni e anche la Francia è d’accordo su questo punto”.
Una linea storica, la cui costruzione venne avviata addirittura da Cavour, quasi totalmente distrutta durante la seconda Guerra mondiale ma poi riaperta nel 1979, che ogni giorno attraversa la frontiera con otto corse di andata e ritorno. La Regione, a causa dei recenti tagli del settore trasporti, ha ipotizzato di mantenerne solo tre. La linea ha alcuni problemi, tra i quali l’assenza di elettrificazione, che consente il transito soltanto di convogli diesel. Si parla da molto tempo di valorizzarla e ristrutturarla a scopo turistico ed è questa la principale motivazione che i sindaci manifestanti porteranno in Regione per opporsi all’ipotesi del ridimensionamento. In realtà , la linea ha un’importanza fondamentale anche per la città di Torino quale chiave per lo sviluppo di ulteriori rapporti economici-turistici tra area metropolitana, Cuneese, Nizza, Ponente Ligure e tutti i territori transfrontalieri.
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