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Lasciato dalla compagna, più vecchia di 15 anni, un bancario si trasforma in stalker

Redazione Quotidiano Piemontese

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deonna denuncia in caserma carabinieri violenzeUna storia d’amore diventata persecuzione. Un impiegato bancario 33enne, celibe, residente a Canelli, nell’astigiano, dipendente della filiale di un istituto di credito albese, è stato denunciato dai carabinieri della compagnia di Alba per stalking (atti persecutori). La vicenda è venuta alla luce nei giorni scorsi quando la vittima, una 48enne separata, titolare di una nota azienda vitivinicola locale, ha denunciato le persecuzioni che subiva. Dagli accertamenti avviati dai militari è emerso che i due si conoscevano da diversi anni perché lei, in ragione della sua professione, si recava spesso nella banca dove lavora il giovane per svolgere comuni operazioni di sportello. Dopo la separazione dal marito, oltre un anno fa, i due hanno iniziato a frequentarsi e, per un certo periodo di tempo, hanno anche condiviso lo stesso tetto abitando in una lussuosa villetta in collina, di proprietà della donna. Poi però, dopo circa tre mesi di idillio, la relazione tra il bancario e l’imprenditrice è terminata, soprattutto a causa della differenza di età tra i due, 15 anni, e lei lo ha lasciato. A quel punto sono iniziate le minacce, i ripetuti pedinamenti, gli appostamenti dinanzi l’abitazione di lei e le centinaia di sms e mail al giorno con cui il bancario tentava, invano, di riconquistare la donna intimorendola e costringendola a farsi sempre accompagnare da parenti e amici in ogni luogo per paura che lui le facesse del male.

I militari hanno raccolto testimonianze, acquisito prove, anche relative ai tabulati telefonici da cui si evincono i vari sms, le telefonate fatte alla vittima a qualsiasi ora. L’uomo è stato denunciato all’autorità giudiziaria chiedendo l’emissione di una misura cautelare di divieto di comunicazione e avvicinamento alla donna e mercoledì 10 aprile i carabinieri hanno notificato allo stalker indagato il provvedimento. Se si dovesse avvicinare o comunicare ancora con la vittima, rischierebbe la galera.

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