Economia
Finalmente Fiat torna a crescere ma c’è un trucco: il ritorno degli incentivi
Gli incentivi statali in azione dal 14 marzo per i veicoli elettrici, ibridi o a gas, hanno fatto ripartire le vendite in Italia di Fiat Group Automobiles. A marzo 2013 il gruppo Fiat ha immatricolato 37.957 nuove vetture, in progresso del 5,33% rispetto alle 36.037 unità di un anno fa. A febbraio le vendite del Lingotto erano crollate del 16,84%. Nei primi tre mesi del 2013, Fiat group ha venduto 103.086 vetture, con un calo del 9,31% sul 2012. La quota di mercato è al 28,75 per cento in crescita di 2,8 punti percentuali rispetto all’anno scorso. Nel mese di marzo la quota di mercato in Italia del gruppo è cresciuta al 28,75 per cento, rispetto al 25,96 per cento di un anno fa e al 28,48 per cento dello scorso febbraio. Positivo, si legge in una nota della società, anche il primo trimestre dell’anno, in cui il gruppo ha immatricolato 103mila vetture, il 9,3 per cento in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Sergio Marchionne settimana fa aveva commentato così gli incentivi: “Preferisco non averli, drogare il mercato non è una buona cosa, infatti in Italia abbiamo pagato il prezzo per anni interi”.
Secondo Federauto: “I dati sulle immatricolazioni in marzo traggono in inganno perchè il dato grezzo non tiene conto che marzo 2012 aveva perso il -26,72% rispetto allo stesso mese del 2011. In realtà il -4,9% di marzo, se confermato come trend nei prossimi mesi, vedrebbe realizzarsi un mercato attorno a 1.300.000 vetture immatricolate, ovvero il 35% in meno dei 2 milioni di pezzi considerati come il livello minimo per la sopravvivenza della filiera automotive italiana che fattura l’11,4% del Pil, versa nelle casse dello Stato il 16,6% delle entrate fiscali nazionali e occupa, con l’indotto allargato, 1.200.000 persone”.
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