Asti
Il manifesto “Adesso basta” della Confartigianato invade le vie di Asti
“Non è più possibile sostenere l’attuale situazione economica. Un numero crescente di imprenditori getta la spugna”, così inizia il testo che, in questi giorni, sta tappezzando i muri della città di Asti. Si vede ovunque e ovunque piccoli drappelli di gente si fermano a commentarne il contenuto. A redigerlo è la Confartigianato di Asti, in particolare la sezione artigiani, che invita le Amministrazioni e qualsiasi altra rappresentanza cittadina a prendere posizione sui suggerimenti forniti nel testo stesso. Proponiamo il manifesto completo: Non è più possibile sostenere l’attuale situazione economica. Un numero crescente di Imprenditori, getta la spugna e chiude la propria attività, licenziando le maestranze ed entrando a far parte di quella schiera di nuovi poveri che da ormai quattro anni si sta ingrossando ad un ritmo via via sempre più impressionante. Consapevoli che non esiste la bacchetta magica, siamo però convinti, che alcune cose si possono fare immediatamente, nel rispetto della legalità con immediati benefici sia per l’amministrazione pubblica che per le aziende.
Le elezioni politiche si sono svolte, ed in maniera democratica è stato eletto il nuovo parlamento. Alla scrivente, non è parso che sia ai confermati che ai nuovi eletti, questa tragedia che si sta consumando sia al primo posto nella loro personale lista delle cose da fare.
Le principali azioni da intraprendere immediatamente sono :
Stabilizzazione dei dipendenti ancora assunti presso le aziende con aiuti sostitutivi della cassa integrazione
Modifica delle legge sul durc, almeno fino a quando lo stato non paga le imprese
Porre la parola fine all’annosa questione dei rimborsi Inps, Inail delle aziende alluvionate nel 94 del fiume Tanaro
Alimentare il credito con la legge 662 ed il Medio Credito Centrale per rimettere le banche in condizione di rifinanziare il credito, cosa che le leggi attuali ostacolano
Recuperare la legalità, perché nelle crisi, essa prospera ed a volte, viene addirittura tollerata.
Questi sono solo alcuni pressanti punti su cui, vogliamo ragionare.
Invitiamo per tanto, tutti i neo eletti di qualunque schieramento politico che condividono queste preoccupazioni ed hanno voglia di lavorare con noi a farci pervenire la loro adesione ad un incontro pubblico dove meglio spiegare, ove ve ne fosse bisogno, le nostre preoccupazioni unitamente alle idee per aiutare fattivamente il tessuto produttivo.
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