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Cronaca

Il Gup di Vercelli deciderà se riaprire l’inchiesta sulla morte a Roasio della piccola Matilda

Redazione Quotidiano Piemontese

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ciao-matiIl gup del Tribunale di Vercelli si è riservato di decidere sulla riapertura dell’inchiesta sul caso di Matilda, la bambina di due anni morta nell’estate del 2005 a Roasio. Secondo le motivazioni uscite nel 2010 della sentenza della  Corte d’assise d’appello di Torino è stato Antonio Cangialosi a uccidere la piccola Matilda il 2 luglio 2005 a Roasio in provincia di Vercelli, e non Elena Romani la madre della bimba. Il giorno dell’omicidio di Matilda nella casa di Roasio, c’erano solo la bimba, la Romani e il suo compagno, Cangialosi. La corte ha indicato in Cangialosi, prosciolto nelle indagini preliminari, il colpevole, spiegando che l’uomo ha compiuto un delitto insensato e feroce. La procura di Vercelli ritenne che ad agire fu la madre, che però fu assolta sia in primo grado che in appello. I giudici di secondo grado, hanno ricostruito gli eventi di quella giornata e le personalità dei protagonisti, arrivando alla conclusione che il colpevole è Cangialosi.  Si è trattato secondo i giudici, di un omicidio preterintenzionale.

Nell’ufficio del gup erano presenti Antonio Cangialosi e la madre della piccola,Elena Romani, assolta, con sentenza definitiva, nel 2011. Il giudice avrà cinque giorni di tempo per decidere sulla revoca del non luogo a procedere, deciso nel 2007 dal gip nei confronti di Cangialosi, l’ex compagno della Romani.

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