Piemonte
Il doppio incarico di Cota: presidente della Regione e deputato, i radicali annunciano ricorso
Scoppia la polemica per la doppia carica di Roberto Cota contemporaneamente Governatore della Regione Piemonte e deputato. Roberto Cota ha detto di voler continuare il suo lavoro in Piemonte e ha promesso di dare le sue dimissioni da deputato nei prossimi giorni: “Lo farò prima di Nichi Vendola anche se a sentire alcune polemiche becere che vengono fatte, mi verrebbe voglia di prendermi tutto il tempo previsto dalla legge”. Cota ha però precisato che lascerà l’incarico di parlamentare, dopo aver presentato delle proposte di legge a cui tiene molto per il Piemonte.
I radicali però annunciano un ricorso per la doppia carica
Manterrà due cariche. Il presidente della Regione Piemonte, il leghista Roberto Cota, è tornato tra gli scranni della Camera ma continuerà, almeno per ora, a fare il governatore, per non perdersi alcuni passaggi importanti di questo Parlamento. Solo che Cota è incompatibile, come sancisce l’articolo 122 della Costituzione: “Nessuno può appartenere contemporaneamente a un Consiglio o a una Giunta regionale e ad una delle Camere del Parlamento”. “Farà come sta facendo Nichi Vendola”, ribatte il suo portavoce.
I radicali piemontesi però porranno la questione ai giudici. Il presidente dei Radicali italiani Silvio Viale e Giulio Manfredi dell’associazione Adelaide Aglietta hanno annunciato che gli avvocati ricorreranno al tribunale ordinario: “I cittadini piemontesi attendevano dal presidente Cota una scelta secca e precisa. Questa scelta non c’è stata. Ne prendiamo atto e, come nel 2010, abbiamo chiesto al nostro pool legale di predisporre la cosiddetta ‘azione popolare’”. Si tratta di un ricorso dei cittadini elettori per fare sancire l’incompatibilità fra le cariche. Lo fecero pure quando gli allora deputati leghisti Cota e Gianluca Buonanno vennero eletti consiglieri regionali mantenendo tutti gli incarichi per qualche tempo. “Entro un mese Cota sarà costretto a scegliere se rimanere a guidare il Piemonte – affermano Viale e Manfredi – o andare a fare il deputato magari solo per due o sei mesi, visto il grande rischio di elezioni a giugno o in autunno”.
Entrambe le poltrone di Cota sono instabili. Se la poltrona di Roma traballa per lui come per tutti gli altri parlamentari, quella da governatore non è salda.
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